C’è un motivo, uno solo, dietro il non esonero di Stefano Pioli dopo il mese da incubo del Milan in campionato (macchiato da due sconfitte, contro Juventus e Udinese, e due pareggi, entrambi subiti in rimonta in trasferta, a Napoli e Lecce). Lo spiega questa mattina il Corriere della Sera in edicola: “Cardinale – si legge – a differenza di molti suoi colleghi italiani per i quali l’esonero di un allenatore è un’eventualità da prendere in considerazione senza farsi troppi problemi, ha una visione manageriale differente, più a lungo termine“.
Ne aveva parlato di recente Giorgio Furlani, amministratore delegato dei rossoneri: «Cerchiamo di non esaltarci troppo nelle vittorie e di non deprimerci nelle sconfitte – aveva detto a Radio Serie A l’indomani il successo del Milan in Champions League contro il Paris Saint-Germain -, ciò che conta è il progetto nel medio-lungo periodo».
Secondo il CorSera, il fondo RedBird a capo del Milan da oltre una stagione valuterà l’operato del tecnico e dei suoi collaboratori solamente più avanti. “Vediamo – aggiunge il Corriere – se il tempo gli darà ragione”. Di sicuro dopo la sosta, già con la Fiorentina il Milan è chiamato a una reazione: sfumato lo scudetto (oggettivamente, otto punti di distacco dall’Inter in classifica dopo quasi di tre mesi di partite sono troppi) resta il piazzamento in Champions League, per RedBird obiettivo essenziale, traguardo obbligatorio.