Milan, Yacine Adli e Marko Lazetic non trovano spazio: pochi minuti in campo, per “crescere” hanno bisogno di giocare. Il club sta valutando di cederli in prestito nel mercato di gennaio.
Gerry Cardinale ha tracciato la strada da seguire: il Milan non può più permettersi di gettare al vento il proprio patrimonio tecnico. Tradotto: non saranno più autorizzate cessioni a parametro zero così com’è avvenuto nel recente passato con gli addii di Donnarumma, Calhanoglu e Kessié. Tradotto ancora: è obbligatorio provare a recuperare con il massimo degli sforzi chi fatica ad ambientarsi in Prima Squadra e in qualsiasi altra formazione, l’obiettivo è valorizzare ogni singolo giocatore tesserato. “Aumentare valore” al club, in sintesi, è la missione che RedBird si è posta fin da subito e per le prossime stagioni.
Yacine Adli, ad esempio, sta faticando a integrarsi nel Milan di Stefano Pioli. La società sta così valutando la soluzione migliore per provare a recuperare il ragazzo: la cessione in prestito a gennaio è quella maggiormente accreditata, un addio temporaneo solo fino al termine della stagione in corso. Altrove l’ex Bordeaux potrebbe aumentare minutaggio e mettersi in mostra con continuità, recuperare così quella fiducia in se stesso che a Milanello purtroppo non è mai riuscito a trovare. In estate poi se ne riparlerà.
Milan, decisione presa su Adli e Lazetic
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Lo stesso discorso vale per Marko Lazetic. Anche l’attaccante serbo non è ancora riuscito a ritagliarsi spazio in Prima Squadra, ma è giovane. In Primavera, seguito da mister Ignazio Abate, è andata meglio: con la tripletta realizzata in campionato all’Atalanta ha toccato il suo punto massimo in rossonero. Lazetic purtroppo è rimasto fermo ai box per troppo tempo a causa di una serie di infortuni, l’ultimo accusato durante la partita di Youth League in casa contro il Chelsea. Il suo percorso in Prima Squadra non è mai decollato anche per questo, il Milan però continua a tenerlo in forte considerazione per il futuro.
Deve giocare. Ecco perché Maldini e Massara sono sempre più orientati a cederlo in prestito nel mercato di gennaio, magari all’estero, comunque in un club di rilievo che gli garantisca presenze e minuti. Marko prende tempo, ci pensa, non ha ancora dato una risposta definitiva al club. Ha 18 anni: l’ultima parola ovviamente spetterà a lui e alla sua famiglia.