Il Consiglio dei Ministri, che si è tenuto nella giornata dl 16 ottobre 2023, ha annullato il Decreto Crescita, una misura che prevedeva dei vantaggi e degli sconti fiscali per le società che ingaggiano lavoratori provenienti dall’estero. C’è stata una stretta da parte del Governo nella Finanziaria per il 2024. Sarà una grande novità per il calciomercato delle società italiane. La nuova misura entrerà in vigore il primo gennaio 2024, ma avrà delle conseguenze anche per i calciatori ingaggiati nella scorsa sessione estiva. Il Milan, per essere precisi, nell’ultima stagione ha acquistato diversi calciatori che sarebbero rientrati nel Decreto Crescita: Tijani Reijnders, Christian Pulisic, Ruben-Loftus-Cheek, Musah, Okafor e non solo.
Ma cosa ci perde il Milan? Il Decreto Crescita permetteva alle società di risparmiare circa il 25% dello stipendio dei calciatori grazie a uno sconto fiscale. Un impatto importante per le casse rossonere. La dirigenza rossonera, infatti, nell’ultima sessione si è fatta carico di ingaggi importanti. Per tutti questi calciatori la misura è ancora applicabile ma, in caso di cessione nelle successive cinque stagioni, se ne perderebbero i benefici fiscali che erano previste dalla misura annullata dal Consiglio dei Ministri.
Una brutta notizia, dunque, per Furlani e Moncada, che in questa sessione di mercato, anche per il Decreto Crescita, avevano rivoluzionato la rosa con diversi acquisti dall’estero. I rossoneri, ovviamente, non sono l’unica società italiana che subiranno penalizzazioni dalla decisione del Governo. La Roma, ad esempio, grazie al Decreto Crescita ha acquistato in estate calciatori come Lukaku, Aouar o N’Dicka. L’Inter ha comprato Marcus Thuram, che è stato un obiettivo del Milan a lungo in estate. Il Napoli si è rinforzato con Cajuste e Natan. Tutti i club italiani, dunque, saranno costretti a rivedere i propri conti dopo questa scelta presa dal Consiglio dei Ministri.