Milan, distanza di vedute tra Cardinale e Maldini. Potrebbe esserci l’addio al termine della stagione, staremo a vedere cosa accadrà…
Tanto tuonò che piovve. Lo dicevamo, l’unità di intenti a livello tecnico e dirigenziale, più volte testimoniata e certificata dalle dichiarazioni fatte a braccetto da Maldini e Pioli, non è evidentemente riproponibile nei confronti della proprietà. Ormai è chiaro. È bastato il summit definito “strategico” di oggi durato un’ora e mezza, fra il patron del Milan Gerry Cardinale e il direttore tecnico Paolo Maldini per certificarlo. Un bel problemone, considerato che siamo al 5 di giugno e il rischio è quello di ritrovarsi nella stessa situazione dello scorso anno: con la preoccupazione per il futuro incerto di Paolo Maldini.
Dopo quanto riportato da Sky Sport, che ha definito l’incontro di oggi tra Cardinale e Maldini “interlocutorio”, emergono nuove indiscrezioni, tutt’altro che confortanti. Sono emerse infatti divergenze di vedute, non si sa fino a che punto sanabili. Sta di fatto che Cardinale è già in volo direzione Usa e Paolo Maldini, da quanto si apprende, si starebbe prendendo delle “ore per riflettere”. Riflettere anche di una possibile e clamorosa rottura. Anche perché le divergenze sarebbero “strategiche” e riguarderebbero mosse immediate sul mercato.
Le strade si separeranno?
Milan, distanza di vedute tra Cardinale e Maldini. Ore di riflessione…
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Quindi tutto nuovamente in stand-by, in attesa di ulteriori sviluppi. L’epilogo auspicabile è che si riesca a trovare una mediazione, una sintesi, fra gli interessi di RedBird e gli obiettivi dello staff tecnico, che ribadiamolo, non possono essere chiaramente gli stessi, Cardinale ha delle priorità economiche chiare, vuole sì vincere ma prima di tutto guadagnare. Maldini ha delle esigenze prettamente sportive che riguardano l’aspetto tecnico e dunque rinforzare la rosa e mettere a disposizione di Pioli una squadra che possa competere su tutti i fronti.
Unità d’intenti al vertice per avere compattezza alla base. È il primo dei dettami di Arrigo Sacchi che dirigenza e proprietà dell’attuale Milan devono tenere bene a mente. Onde evitare incomprensioni e di riprodurre lo stesso cortocircuito della stagione appena conclusa. La certezza è l’unità d’intenti a livello dirigenziale e tecnico, tra Maldini-Massara, Pioli e la tifoseria, che ieri si è esposta auspicando un “salto di qualità”.