Le emozioni del più importante torneo continentale offrono la magia del confronto fra Milan e Celtic, l’ucl è di casa a San Siro. Fiocca sopra il cielo di San Siro, esattamente come il 19 febbraio 1969. Cos’hanno in comune queste due date? Il Celtic Glasgow di Scozia.
51 anni dopo torna il Celtic…e c’è sempre la neve
All’epoca il Milan si apprestava a diventare campione d’Europa per la seconda volta nella sua storia e ai quarti di finale della coppa più ambita del continente ospitò gli scozzesi, ben più temuti rispetto ad oggi. Finì a reti bianche, proprio come il terreno di gioco, e il Diavolo centrò la semifinale grazie alla leggendaria vittoria 1-0 in trasferta. Le analogie tra questa partita e quella del ’69, però, si possono trovare solamente sulle condizioni metereologiche. Perché se il Milan sta provando e riuscendo a tornare quello di un tempo, il Celtic sbarcato nel capoluogo lombardo è una squadra completamente allo sbando. In più, ahinoi, la competizione non è quella con la coppa dalle grandi orecchie.
Contestazioni e #LennonOut
Il Celtic si appresta a disputare la partita più affascinante, per storia e passato delle due squadre, del Girone H nel momento sportivo peggiore dei suoi ultimi anni.
Erano 35 partite che il Celtic non perdeva, o meglio che vinceva, nelle gare secche delle coppe nazionali scozzesi (ha vinto le ultime 7 consecutivamente). Improvvisamente domenica il Celtic ha interrotto questa striscia, perdendo in casa contro il Ross County (club in piena zona retrocessione) con un netto 2-0. A far discutere però non è stato solo il risultato in campo, ma quanto successo fuori. La partita ha innescato una rabbia generale tra i tifosi biancoverdi che all’esterno dello stadio hanno protestato, in maniera non del tutto pacifica, cantando cori ai danni dell’allenatore Lennon. Tecnico arrivato l’anno scorso (al Celtic c’era già stato per poi andarsene nel 2014) e tutt’altro che apprezzato dai fans.
La motivazione la troviamo facilmente nei numeri
Oltre alla clamorosa sconfitta in coppa, il Celtic è secondo a meno 11 dal primo posto occupato dai cugini protestanti dei Rangers, ha perso 4 partite casalinghe di fila tra campionato e non, né ha vinte solo due nelle ultime dieci, è uscito ai preliminari di Champions contro il Ferencvaros che non ci andava da una vita, ed è ultimo con un punto ai gironi di Europa League.
La squadra
Nonostante questo, il Celtic non è comunque una squadra “materasso”. Ha fatto parlare di sé la stellina classe 2003 Karamoko Dembelé, che qualche mese fa ha anche esordito in campionato lasciando i record della storia di questo sport a bocca aperta. Ad appena 13 anni giocava con gli under 20. È costantemente in prima squadra ma quest’anno ha fatto solo una decina di minuti.
Lennon ha sempre messo in campo, nella sua carriera, lo stesso modulo del Milan attuale: il 4-2-3-1. Con tanta irruenza e tanto fisico miscelati a una buona dose di velocità in avanti. Nella linea difensiva il leader è sicuramente il francese Jullien, un gigante di 1.97 metri d’altezza, arrivato in Scozia nel 2019 col ritorno di Lennon. Per sapere di più su Kristoffer Ajer basta andare ai precedenti articoli scritti su Daily Milan.
Occhio poi ai terzini: il classe 2000 Frimpong dà alla squadra tanta freschezza e accelerazione, gioca a destra, è olandese ed è già sul taccuino di numerosi club.
Mentre a sinistra c’è Diego Laxalt, che ritorna in quello che per quasi due anni è stato il suo stadio…a Glasgow è il nuovo beniamino della tifoseria.
In mezzo al campo c’è il capitano e la bandiera, Scott Brown. Uomo con una storia pazzesca alle spalle: doveva andare ai rivali del Rangers che al provino finale lo rifiutarono perché era troppo esile…ora pesa 75 kg e fa della forza fisica la sua maggiore qualità. Sembra impossibile anche solo pensare che Brown nel 2010 rifiutò il Tottenham per restare al Celtic, inutile dire che quando terminerà la carriera almeno una parte di stadio gliela intitoleranno.
Nel reparto offensivo Elyounoussi non potrà ripetere il gol dell’andata perché sarà assente, mentre Ryan Christie è l’eroe scozzese che ha riportato la nazionale di Edimburgo all’Europeo, segnando il gol in Serbia.
Vietato sottovalutare gli scozzesi
Da una parte un Celtic nel momento peggiore dal ’58 ad oggi, ultimo e senza nulla da perdere, senza dimenticare una veemente contestazione appena subita e il 90% dei tifosi che vogliono la testa del proprio allenatore. Dall’altra un Milan che di momento ha il migliore delle ultime stagioni. Ci sono altri motivi per dire che la partita non va assolutamente sottovalutata?