Gli errori di Gigio Donnarumma, il rapporto col procuratore Raiola hanno contribuito a creare tra lui i tifosi e il Milan un clima ostile…
Raiola non dovrà più dire alla dirigenza del Milan di voler portare via Donnarumma per motivi di opportunità e ambizione personale, ora può parlare di clima ostile.
Meno di quarantotto ore fa si è riaperto – ammesso che fosse mai stato chiuso – il capitolo Donnarumma. Gli errori commessi nella finalissima di Coppa Italia dell’Olimpico hanno inciso sul risultato, forse ancor di più a livello ambientale. Fassone, Gattuso e i compagni, si sono subito schierati dalla parte del portiere rossonero, consci che sbagliare è possibile, soprattutto dopo aver compiuto interventi miracolosi che possono aver “gasato” eccessivamente il numero 99. Non va dimenticato che prima dei due sciagurati episodi, Donnarumma si era esibito in più di una parata decisiva ai fini del risultato. L’euforia e l’eccesso di confidenza hanno poi fatto il resto.
Adesso il clima è decisamente cambiato

Milan, gli errori di Gigio e l’ira di alcuni: la vittoria di Raiola
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GLI INSULTI, RAIOLA GONGOLA Terminato il match dell’Olimpico è iniziato lo strascico di polemiche quasi scontate. I profili social di Donnarumma sono stati presi di mira da parte di “tifosi” che hanno letteralmente perso la ragione. Dalle battute sarcastiche a qualche insulto, fino ad arrivare all’esplicito invito ad andarsene dal Milan. Tanti sono stati i commenti apparsi sotto alle varie foto. C’è anche chi difende il portiere, ma viene prontamente stoppato da chi ricorda l’ingaggio percepito dal numero 99 che ha di fatto perso l’immunità. In tutto questo c’è chi sorride, Mino Raiola.
Il noto, discusso e poco amato procuratore del portiere rossonero ha una carta in più da giocare a fine stagione sul tavolo con Fassone e Mirabelli. Raiola non vede l’ora di portare via Gigio dal Milan per poi venderlo al miglior offerente. Il clima poco disteso creatosi in queste ore, non fa altro che incentivare l’agente offrendogli degli appigli. Non servirà più dire alla dirigenza che si vuole cambiare aria per motivi di opportunità e ambizione personale. Ora si può parlare di clima ostile. Il mercato non dorme mai, la sveglia suonata dopo Roma ha riproposto scenari mai scomparsi dall’orizzonte.




