L’ex Milan Fabio Capello, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha detto la sua sul nuovo ruolo di Ibrahimovic con i rossoneri
Da un po’ ormai Zlatan Ibrahimovic ha cominciato a prendere in mano le redini del Milan con il suo nuovo ruolo. Come dichiarato da Gerry Cardinale in una recente intervista, lo svedese fa le veci del patron in sua assenza, è i suoi occhi e la sua voce a Milanello, oltre che il suo fidato consigliere. Un ruolo operativo di grande rilevanza per l’ex attaccante, che è un’emanazione della proprietà.
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Fabio Capello ha parlato proprio dell’incarico di Zlatan Ibrahimovic. L’ex tecnico del Milan ha espresso un solo dubbio: se lo svedese riuscirà a essere diplomatico, in pubblico e in privato. Al di là dei dubbi, comunque, Capello ha sottolineato l’intelligenza di Ibra e la necessità di imparare nei settori extra campo, dove non ha esperienza. Le sue parole:
Ho un solo dubbio. Mi piacerebbe sapere è se riuscirà a essere diplomatico: non dico solo in pubblico, ma anche in privato. Zlatan è un ragazzo orgoglioso e intelligente, non credo si butti a peso morto in materie che non conosce quanto il mondo del campo. Negli altri settori dovrà inevitabilmente fare esperienza. E considerata l’investitura diretta, dovrà farlo in fretta.
Milan, Capello parla del ruolo di Ibrahimovic
Milan, Fabio Capello sul ruolo di Zlatan Ibrahimovic: ho solo un dubbio…
LEGGI ANCHE Lazio-Milan, l’AIA non ha gradito le parole di Claudio Lotito: ci vuole più rispetto
Capello poi ha parlato della posizione del tecnico rispetto a una figura come quella di Ibrahimovic. L’ex allenatore ha spiegato che anche Maldini e Massara erano figure forti e che Ibra non parlerà mai al posto dell’allenatore. Le dichiarazioni:
Non so se ne sarà felice, ma Stefano sa meglio di tutti che, al di là delle parole, o dei ruoli, questo mestiere è fatto di risultati. Vanno ascoltate le parole di chi comanda, ovviamente, ma alla fine più di tutto contano le vittorie sul campo. E comunque con Maldini e Massara succedeva lo stesso, facevano parte della squadra e Pioli poteva usufruire della loro esperienza. Ibra non parlerà al posto dell’allenatore, non si permetterebbe mai di farlo.
L’ex Milan poi ha smentito il rischio che i giocatori si sentano oscurati da una figura come quella dello svedese. Per Capello poi Ibrahimovic dovrà decidere su tutto in estate, dal mercato alla scelta di un nuovo allenatore. Ecco cosa ha detto:
No, non penso. Ibra è il primo a sapere che in campo vanno loro, non quelli che da fuori parlano, stimolano, aiutano. Anzi, nessuno lo sa meglio di lui. Sul mercato potrà e dovrà decidere su tutto. So che non sarà istintivo e che cercherà condivisione. Sulla scelta di un eventuale nuovo allenatore vanno considerati pro e contro: il tipo di squadra che gli metti a disposizione, le risorse che hai e gli obiettivi che ti poni. Oggi è difficile da dire.