Rocco Commisso ha parlato alla vigilia di Fiorentina-Milan: le differenze tra i due club, in termini di ricavi, sono abissali…
Il Milan affronterà questa sera la Fiorentina allo stadio Franchi. Le differenze tecniche tra le due squadre sono evidenti, testimoniate anche dalla classifica: il Diavolo si trova al secondo posto (insieme all’Inter) con 47 punti, mentre la Viola occupa il 12° posto, con 28 punti.
Non è però l’unica differenza tra i due club: lo ha detto, senza troppi giri di parole, il presidente e proprietario della Fiorentina Rocco Commisso.
Commisso evidenzia le differenze tra Viola e Milan: la dichiarazione
Milan, differenza abissale con la Fiorentina: le parole di Commisso
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Commisso, intervenuto ad un evento all’Auditorium CTO dell’ospedale di Careggi a Firenze, ha evidenziato tra le altre cose le differenze tra la sua Fiorentina ed il suo prossimo avversario: il Milan.
Queste le sue parole riportate da FirenzeViola.it:
«L’Italia non sta crescendo comunque come Inghilterra, Spagna e le altre coi ricavi, specialmente dalla televisione. Il problema qui in Italia, sperando che nessuno si offenda, è che ci son troppi monumenti. Tutti belli, ma vogliono fare anche dello stadio un monumento. L’ho già detto prima, certe cose vanno rifatte. Non mi hanno lasciato fare lo stadio qui. Peccato, perché se avessi cominciato quando volevo, ad oggi sarebbe quasi finito. Lo stadio negli altri paesi si vive sette giorni alla settimana, non come qui. Adesso ci vuole tempo: il Comune sta facendo lo stadio ma ci vorranno altri tre-quattro forse cinque anni. Io voglio alzare i ricavi. Se tu vai ad una partita allo Yankee Stadium con una famiglia di quattro persone il costo complessivo sarà di circa mille dollari. Da noi, dalle curve prendiamo 250mila euro all’anno per venti partite. Capite la differenza tra noi e gli altri sport. L’altro giorno il Milan ha ricavato 9 milioni di euro da una partita di Champions, noi ricaviamo circa 8-9 milioni all’anno dalla vendita dei biglietti. Come possiamo competere così? Spero capiate cosa sto dicendo»




