L’arbitraggio del match tra Lazio e Milan è stato analizzato da Gianluca Rocchi, che ha parlato delle decisioni di Marco Di Bello
Il Milan venerdì sera ha vinto 1-0 contro la Lazio allo stadio Olimpico, grazie al gol di Noah Okafor. Dopo la partita però ci sono state molte polemiche a causa dell’arbitraggio di Marco Di Bello, che ha espulso tre giocatori biancocelesti. Ieri, nel consueto appuntamento con Open Var su Dazn, Gianluca Rocchi ha analizzato gli episodi del match.
Il primo episodio analizzato è stato il rigore richiesto dalla Lazio per il contatto tra Maignan e Castellanos. Secondo il designatore arbitrale, questo è un episodio al limite, in cui comunque si trova in linea con la decisione presa in campo. Se viceversa però fosse stato fischiato il rigore, il Var non lo avrebbe tolto. Le parole di Rocchi:
Un episodio molto a limite. Siamo per l’idea di essere d’accordo con questa valutazione, perché diamo più importanza al fatto che giochi il pallone che non alla dinamica successiva. Se fosse stato dato il rigore, ci sarebbe stato il silent check, pertanto avremmo accettato la decisione del campo. Non è un episodio chiaro e non è da Var. Se non ci fosse stato Gabbia? A livello regolamentare non sarebbe cambiato niente. Credo che sia un contatto fortuito. Qui c’è un’azione divisa in due parti: la parte in cui il portiere commette la parte positiva è quando gioca il pallone, è per questo che tendiamo ad assolverlo. Questo episodio si valuta bene in dinamica live, se lo rallenti diventa un rigore enorme.
Il secondo episodio preso in esame è stata l’espulsione per secondo giallo di Luca Pellegrini. Rocchi ha dichiarato che in questo caso Di Bello non si è accorto del colpo subito da Castellanos, perché attratto dalla seconda parte dell’azione. Per il designatore comunque il secondo giallo è corretto. L’analisi:
Credo che non abbia avuto fisicamente il tempo perché è stato più attratto dal secondo episodio, il doppio giallo, che nonostante tutto è corretto. Si accorge e non si accorge della cosa. Se avesse avuto la sensazione che fosse successo qualcosa di importante avrebbe fermato il gioco. Qua il doppio giallo è dovuto perché il gesto è chiaro. Mi rendo conto della difficoltà nell’accettare una decisione così. Quando ci rendiamo conto che c’è un problema al viso dobbiamo intervenire. Qui capisco la dinamica perché è molto particolare e lui è attratto solo da ciò succede dopo. Noi interveniamo quando oggettivamente quando c’è qualcosa di serio.
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Rocchi poi ha parlato del rosso dato a Marusic, dicendo però che non si vuole esprimere prima delle decisioni del Giudice Sportivo. Quello che il designatore ha sottolineato è che il direttore di gara ha perso il polso della gara. Il parere:
Non voglio esprimermi perché c’è il discorso del Giudice Sportivo. Non so che cosa abbia detto Marusic a Di Bello, è una cosa che riguarda l’arbitro. L’importante è che sia chiaro ciò che accade. Se devo fare un appunto, è stato più il controllo della partita dove ha avuto qualche problema, e chiaramente si doveva fare meglio.
L’ex arbitro poi ha parlato degli strascichi mediatici della vicenda. Di Bello infatti è stato criticato e attaccato a livello mediatico e Rocchi ha svelato anche che l’arbitro di Lazio-Milan gli ha confessato di essere mortificato per la prestazione. Il designatore ha parlato così:
Ho letto molte cose dopo la partita. Non è semplice quando finisci una partita con una squadra in 8, se non la fai bene. La mattina dopo mi ha scritto un messaggio, in cui mi diceva: “Mi dispiace, mi rincresce della situazione perché potevo fare meglio”. La cosa che mi fa dispiacere è quando vedo aggressioni mediatiche e verbali all’arbitro di turno, come se non si rendesse conto di quanto ha fatto. Lui è mortificato, perché sa di aver fatto una prestazione che poteva essere decisamente migliore.




