Paolo Scaroni e le “cessioni”, allarme rientrato tra i tifosi del Milan: si tratta di operazioni minori, precisa la Società.
Le parole del presidente del Milan Paolo Scaroni espresse sulle colonne del Corriere ieri, hanno fatto drizzare le antenne ai tifosi rossoneri. Scaroni ha parlato di «cessioni» e prontamente sui social è scattato l’allarme. In molti hanno ipotizzato le partenze dei big, o parte di essi, di Leao ad esempio, fresco di rinnovo o di Mike Maignan, che nelle ore più calde seguite all’addio di Maldini sui social ha esternato tutta la sua perplessità. Il Milan non vende i suoi campioni, punto e a capo. Le parole del presidente Scaroni si riferiscono infatti alle cosiddette “seconde linee”, Ante Rebic, Divock Origi, Yacine Adli per citare tre nomi.
Milan, quante cessioni? Uno, il norvegese Hauge
Il Milan – lo ripetiamo – non vende i suoi campioni; per dirla proprio tutta, da quando in via Aldo Rossi è subentrato il fondo Elliott, e dalla scorsa estate la RedBird di Gerry Cardinale, il Milan tecnicamente ha firmato una sola cessione.
Il dato è curioso e inedito: l’unica operazione in uscita delle ultime sessioni di calciomercato è quella del norvegese Jens Petter Hauge, al Milan dal 1º ottobre 2020, ceduto all’Eintracht Francoforte in prestito con obbligo di riscatto il 10 agosto 2021. Riscatto, poi, esercitato dal club tedesco il 28 maggio 2022 per 8 milioni di euro più 2 di bonus. Al Milan l’ex Bodo/Glimt era costato circa 5 milioni.
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Gli addii a parametro zero
Hauge è l’unico nome sulla lista delle cessioni firmate da Paolo Maldini a capo dell’area tecnica del Milan, prima affiancato da Zvone Boban, poi da Frederic Massara. Le altre uscite eccellenti infatti sono arrivate tutte a fine contratto: Gigio Donnarumma passato da svincolato al Psg, Calhanoglu all’Inter e Kessié al Barcellona. Così come Alessio Romagnoli, ex capitano rossonero la scorsa estate trasferitosi a costo zero nelle fila della Lazio.
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Milan, il dato curioso: da Elliott in poi, solo una cessione
Da Elliott in poi il bilancio del Milan sorride
Nonostante il Club in questi anni abbia ceduto solo un giocatore, Hauge appunto – per giunta, registrando una plusvalenza – i conti a bilancio sono migliorati. Frutto di oculate operazioni sul mercato e di scelte azzeccate (Maignan per Donnarumma è solo il primo di una lunga serie di esempi), del monte-ingaggi più contenuto e – va dato merito alla nuova Proprietà – dell’aumento di ricavi sul fronte delle sponsorizzazioni.
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