Sul sito ufficiale dell’A.C.Milan è disponibile un podcast dedicato a Simon Kjaer. Lavoro realizzato dal direttore di Milan TV, Mauro Suma, voce narrante. Viene ripercorso il periodo di degenza dell’ultimo infortunio del danese, con curiosità sul lavoro specifico svolto dal difensore rossonero. Una strada lunga e tortuosa.
Lotte Kjaer. Il titolo scelto nasce da un gioco di parole, semplice ma forte di significato: riprende il nome e cognome della mamma di Kjaer ed anticipa la lunga battaglia di Simon. L’infortunio è stato brutto e lungo, specialmente ad un’età calcisticamente avanzata come quella del danese, in cui i tempi di recupero tendono molto spesso ad allungarsi.
«Taglierò la barba solo quando tornerò a lavorare in gruppo». Così disse Kjaer poco dopo l’infortunio. La barba iniziò a crescere parecchio, facendogli prendere le sembianze di un’eremita. Qui la scelta curiosa: Simon decise di riprendersi dall’infortunio proprio come farebbe un’eremita. Come raccontato dalla madre, il centrale rossonero si è trasferito su un’isola a lui molto cara con un preparatore, per vivere senza distrazioni e fuori dalla vita mondana. Dedizione, sacrificio e forza, da sempre parti integranti del muro della difesa del Milan.
Milan, il podcast su Simon Kjaer
Il gol-Scudetto
All’interno del podcast sono presenti spazi dedicati alla voce del protagonista. Alla domanda su quale sia stato, secondo lui, il gol chiave nella corsa allo Scudetto, ha risposto così: «Il gol di Tonali contro la Lazio. Era l’ultimo minuto e si è vista nei tifosi un’energia incredibile. Sono sempre stati con noi, ma quel giorno hanno dato qualcosa in più. Noi ci abbiamo sempre creduto, ma quel gol ci ha dato una consapevolezza in più che potevamo vincere».
Leader sempre presente
Simon racconta di essere mancato anche ai suoi compagni, oltre che ai tifosi. Vista la sua grande esperienza, è sempre stato un importante uomo-spogliatoio, elemento che serve in ogni squadra. Soprattutto all’interno di un gruppo giovane come quello di Stefano Pioli, in cui, come raccontato dal protagonista, è stato definito scherzosamente come “rompiscatole“. Kjaer ha sempre fatto sentire la sua voce, facendo da allenatore aggiunto e guidando il gruppo in ogni partita.
Spiraglio di luce
L’uomo forte è colui che anche nelle difficoltà sa trovare un qualcosa di buono. E all’interno di un infortunio così grave, Simon ha dimostrato tutta la sua saggezza e professionalità. Non volendo essere di certo un giocatore da gestire con il contagocce, ma pronto per ogni partita, il danese ha dichiarato che da tempo aveva in programma con i fisioterapisti un dettagliato lavoro per mettere a punto alcuni aspetti fisici. Da qui lo spiraglio di luce in una notte oscura. Ha utilizzato l’assenza dal campo per effettuare questo specifico lavoro per essere al 100%. Ora Kjaer è pronto per grandi obiettivi: il Mondiale con la sua Danimarca e la conquista della seconda stella con il Milan. ¡Lotte Kjaer!.
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