Milan-Inter, Beppe Severgnini, tifoso nerazzurro, sul Corriere della Sera ha parlato dello Scudetto vinto nel derby
Lunedì sera il Milan ha vissuto una serata da incubo. La squadra di Pioli ha perso 2-1 contro l’Inter, che ha conquistato lo Scudetto della seconda stella proprio in casa dei rossoneri, alla sesta sconfitta consecutiva nella stracittadina. Il tutto, a pochi giorni dalla dolorosa eliminazione in Europa League contro la Roma.
In questi giorni stanno continuando i festeggiamenti degli interisti. Tra loro, anche il noto giornalista Beppe Severgnini, che sul Corriere della Sera ha commentato il successo. Il giornalista ha scritto che l’epilogo di un campionato in cui i nerazzurri vincono la seconda stella, battendo e superando il Milan, non sarebbe potuto succedere nemmeno in un sogno erotico. Le parole:
Neanche il più spericolato sogno erotico neroazzurro poteva prevedere un epilogo così. Diciannove scudetti come i cugini, ma l’Inter vince il campionato e arriva a venti: seconda stella! E chi affronta nel gran finale? Proprio il Milan, nel derby. Dove festeggiamo? A San Siro, due gol nella pioggia fredda, davanti ai tifosi rossoneri, già abbacchiati per l’eliminazione dall’Europa. Poveri diavoli! vien da dire.
Milan-Inter, Beppe Severgnini si gode lo Scudetto vinto nel derby
Milan-Inter, Beppe Severgnini: Scudetto nel derby? Neanche in un sogno erotico…
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Nel suo pezzo poi Severgnini prosegue nel racconto del trionfo dell’Inter, elogiando tutti i protagonisti della squadra, da tutti i giocatori, di cui ha nominato i più rappresentativi, all’allenatore, fino ai dirigenti che hanno costruito questa rosa e al presidente Steven Zhang. E poi un plauso anche ai tifosi nerazzurri. Le parole:
Cosa ci piace, dei neocampioni? Il gioco, per cominciare. L’Inter è bella da guardare. Lautaro, Thuram, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco, Bastoni, Acerbi e Pavard osano: provano a inventare traiettorie, scambi, tiri, soluzioni. Ci piace Simone Inzaghi, uno che studia: i suoi giocatori, gli avversari, il mondo semplice e matto (semplicemente matto?) del calcio. Vincerà il titolo di Tecnico dell’Anno, ovviamente. Ma dovrebbero dargli quello di Re della Pazienza, di Principe dei Sottintesi, di Signore dell’Autocontrollo. Ci piacciono Beppe Marotta, il suo gruppo e l’Inter low cost che ha costruito. Ma quant’è bravo uno che riesce a fare una cosa del genere?, stanno pensando a Torino. Ci piace anche Steven Zhang, che l’ha lasciato fare. Un complimento meritano i tifosi: riempire sempre San Siro non è scontato. Ma anche il sostegno dell’arcipelago Inter Club (208.000 tesserati!) è importante, insieme all’affetto di milioni di sostenitori a distanza televisiva, per cui l’Inter è pizza, amore e fantasia