Sarà un derby mondiale: il Milan presenta per la prima volta a San Siro un nuovo show di luci grazie a 356 proiettori per uno spettacolo unico.
L’occasione è ghiotta, ghiottissima. Il derby alla quarta giornata può essere un rischio, anzi lo è nella maggior parte delle volte (ne sa qualcosa Leonardo che nel 2009, qualche curva prima, dalla panchina a San Siro contò quattro pere dei cugini), ma anche un’opportunità. Stasera (ore 20.45, diretta tv su DAZN) il Milan di Marco Giampaolo può pensare di allontanare nuvole e nebbie addensatesi su Milanello l’indomani di Udine, miste a deboli segnali di sereno dopo le vittorie con Brescia e Verona. Può, perché la carica di un derby vissuto in settimana sui social tra i ricordi e il supporto dei campioni di ieri è unica, indescrivibile e aumenta le energie fisiche e mentali; può, perché quelle stesse energie l’Inter le ha spese – in parte e si sono fatte sentire – in settimana nel debutto in Champions; può, perché la storia insegna che gli sfavoriti in questi casi spesso sorridono al novantesimo. Può, ancora, perché quell’affidabilità espressa in allenamento e orgogliosamente sbandierata da Giampaolo dall’estate, prima o poi darà i suoi frutti in campo, questione di meccanismi e dettagli da sistemare.
UN NUOVO LIGHT-SHOW – Vincere e convincere contro questa Inter può proiettare il Milan in posizioni sulla carta più nobili, sicuramente più sue. Per Piatek e compagni l’esame è tosto ma stimolante: per l’occasione, San Siro, praticamente sold out, esordirà con un abito innovativo mai visto prima: dalle 19.45 in poi, un’ora prima del fischio d’inizio, uno spettacolo di luci e musica precederà la sfida. Poi, i tifosi potranno assistere a uno spettacolare light-show che renderà unica l’atmosfera e l’annuncio della formazione rossonera: protagonista sarà il nuovo impianto di illuminazione Led, con 356 proiettori, che debutterà proprio questa sera.
DIGHE IN DIFESA – Dalla cintola in giù tutto procede al meglio. Risultati e statistiche sono incoraggianti. Donnarumma è leader, Romagnoli conta più giornate di riposo che gol incassati da quando indossa la fascia da capitano. Tutto bene, quindi. Anche l’Inter là dietro se la passa benissimo. Questa è la prima interessante sfida nella sfida che al Meazza riempirà occhi dei tifosi e taccuini dei Media: Milan e Inter condedono pochissimo. I rossoneri sono addirittura primi in questa speciale graduatoria: nell’anno solare 2019 nessun club in Serie A ha fatto meglio del Diavolo, che fino ad oggi ha contato appena 17 palloni in fondo alla porta in 22 partite. Da Udine, poi, un altro dato balza all’attenzione e ben inquadra la solidità della retroguardia di Giampaolo: in tre turni il Milan ha subìto appena otto tiri nello specchio; miglior squadra del torneo. L’Inter è seconda, a quota nove.
L’ATTACCO STENTA – Se dietro l’algoritmo di Giampaolo è pressoché perfetto – tanto da attenderne l’aggiornamento con l’innesto dei nuovi arrivati Duarte e Theo Hernandez –, davanti non si può affermare la stessa cosa. Anzi, il tecnico è alla ricerca della formula migliore per far decollare gli attaccanti. La pericolosità offensiva il più delle volte è spenta a causa di quella miccia che a centrocampo non riesce ancora a scoccare: la manovra è troppo lenta, macchinosa e scontata.
IL PROBABILE UNDICI – Per provare a innescare la scintilla l’ex tecnico della Samp anche stasera si affida all’esperienza. Così almeno sostengono le indicazioni di formazione della vigilia: Lucas Biglia dovrebbe essere confermato in regia spalleggiato da Kessié e Calhanoglu. Ancora panchina quindi per Ismael Bennacer, campione della recente edizione della Coppa d’Africa. Davanti solo qualche cambio di zolle, questione di centimetri: Paquetà è dato unico trequartista alle spalle di Suso e Piatek. In pratica, per dieci undicesimi sarà il Milan visto dal primo minuto domenica sera contro l’Hellas: l’unica novità riguarda Andrea Conti esterno destro sulla linea dei quattro difensori; opzione obbligata vista l’indisponibilità di Davide Calabria, squalificato dopo il rosso del Bentegodi.