Milan, la protesta della Curva Sud contro Cardinale e la dirigenza non ha intenzione di placarsi: ma siamo sicuri che servirà a qualcosa?
Solamente gli addii di Olivier Giroud, Simon Kjaer e Stefano Pioli fermeranno, parzialmente, la protesta della Curva Sud contro la dirigenze e in particolare il patron del Milan Gerry Cardinale. Nell’ultima gara di campionato contro la Salernitana, che si disputerà a San Siro, il tifo organizzato sarà, quindi, protagonista di una contestazione parziale. Nel primo tempo, infatti, non si udiranno cori e non verranno esposti striscioni. Nella ripresa, invece, il secondo anello blu inizierà a cantare e a supportare i giocatori, come omaggio ai partenti citati.
I tifosi rossoneri, da ormai diverse settimane, sono in rivolta contro la società e, dopo aver allontanato il tecnico spagnolo Julen Lopetegui con una protesta popolare nata sui social, non hanno alcuna intenzione di accontentarsi di un profilo come quello di Paulo Fonseca, ormai prossimo a subentrare a Stefano Pioli. Cardinale, però, non sembra voler tornare sui propri passi e il portoghese è ormai ad un passo. I tifosi comunque non demordono e chiedono anche un mercato di un certo livello. “Milano non si accontenta“. D’altronde recitava così uno striscione esposto durante la gara contro il Genoa.
Milan, la contestazione della Curva Sud contro Gerry Cardinale non ha intenzione di placarsi: servirà a qualcosa?
Milan, la contestazione della Curva Sud contro Cardinale non si ferma: servirà a qualcosa?
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La domanda che, però, sorge spontanea è: la protesta e la forte presa di posizione servirà davvero, e soprattutto arriverà a Cardinale? Non è semplice dare una risposta, però, è legittimo pensare che a Ibrahimovic e Furlani, essendo sempre allo stadio, il messaggio sia arrivato. Adesso starà a loro, insieme al numero uno americano, provare a risollevare il morale dei tifosi del Diavolo, con un mercato di livello.