Nella vittoria del Milan di Sergio Conceiçao sulla Juventus c’è più fortuna che altro. Restano i difetti di una squadra costruita male da Zlatan Ibrahimovic
Forse ho guardato un’altra partita. Ma non credo. Forse a Riyad, per chi c’era, hanno fatto vedere un’altra partita. Perché quella trasmessa in prima serata da Canale 5 dice una cosa. Una cosa sola: il MIlan che sia di Paulo Fonseca o di Sergio Conceiçao è ancora pieno di difetti. Da Emerson Royal a Theo Hernandez fino a Morata. da Matteo Gabbia messo in panca a Reijnders sacrificato e non più pericoloso come prima…
Ma sono i difetti di fabbrica a dover preoccupare di più i tifosi del Milan. Perché l’ex Tottenham non è un giocatore da Milan. Perché Theo non è più Theo. E perché Alvaro non fa goal. Nemmeno per sbaglio. E chi entra al suo posto fa lo stesso: non segna.
Detto che, prendo in prestito un commento di un collega che stimo come Giulio Mola, “Conceiçao ha avuto in una partita la fortuna che Fonseca non ha mai avuto in quattro mesi”, secondo me c’è da rivedere totalmente il giudizio sulla vittoria del Diavolo contro una Vecchia Signora che ha sicuramente più problemi di Sergio…
Certo mancava Rafael Leao e soprattutto Sergio ha avuto poco tempo per lavorare con la squadra, far capire le sue idee di calcio. Giusto.
Ma per 70 minuti, come ho sentito dire, letto e soprattutto visto con i miei occhi il Milan è stato spettatore. Certamente impaurito dal recente passato e confuso su quello che doveva fare di nuovo.
Milan, la finale con l’Inter non è scontata per Sergio Conceiçao. E Fonseca lo sa bene e senza fortuna…
Milan, la fortuna di Sergio Conceiçao non può cancellare una squadra piena di difetti, costruita male da Zlatan Ibrahimovic
Detto questo, non voglio sembrare distruttivo nei confronti di un Milan che ha saputo resistere e ribaltare il risultato. Poi, sia chiaro, un colpo di culo per vincere ci vuole sempre e il Milan l’ha avuto. E vincere è stato fondamentale per Sergio Conceiçao per dare fiducia alla squadra, per trovare il coraggio e proseguire con qualcosa di nuovo rispetto a prima. Già.
Ma battere la Juventus non cancella la necessità per il Milan di operare sul mercato. Farlo con la giusta testa.
Ora c’è l’Inter, la finalissima. Un nuovo derby che Paulo Fonseca ha saputo vincere tatticamente, sorprendendo Simone Inzaghi. Ci è riuscito con l’Internazionale e con il Real Madrid.
Perdere ci sta. Ma bisogna saper anche perdere. E questo è fondamentale per non vedere nuovamente cadere il castello di carte rossonere…




