ll Milan non perdona gli errori delle storiche rivali. Nelle gare contro Inter e Juventus il Diavolo ha conquistato due meritati successi.
Un Diavolo cinico, il Milan non perdona gli errori. C’é stato un periodo nella scorsa stagione in cui sembrava che – forse per la prima volta in Italia – lo scudetto si sarebbe vinto grazie al bel gioco. Prima l’ottima partenza di Milan e Napoli, poi la rimonta invernale dell’Inter. Sempre all’insegna del giochismo e della proposività. Alla fine però, come ben sappiamo, ha prevalso il feroce pragmatismo dei rossoneri. Un gruppo con la porta blindata che da marzo in avanti ha badato al sodo. Spesso sfruttando le disattenzioni degli avversari.
Una caratteristica, quella di saper far male quando il “nemico” abbassa la guardia, che il Milan ha mantenuto anche in questo primo spezzone di campionato. I meritati successi contro Inter e Juventus hanno confermato che la compagine di Pioli non perdona gli errori. Andiamo nel dettaglio.
Prima l’Inter, poi la Juve: il Milan non perdona…
Milan, un Diavolo cinico che non perdona gli errori
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Il primo gol di Leao nel derby è stata una marcatura dal notevole peso specifico nell’economia dell’ultima stracittadina. In una gara che per gli uomini di Pioli era finita sui binari sbagliati l’inaspettato regalo di Calhanoglu – apertura sballata su Brozovic – è stato sfruttato a dovere: percussione centrale di Tonali che al momento giusto serve sul sinistro dell’esterno portoghese il pallone del pareggio.
Diversa per importanza ma simile nella modalità la tredicesima rete in rossonero di Brahim Diaz. Nella partita dominata in lungo in largo l’ispano-marocchino si è preso la scena capitalizzando al meglio la giocata suicida di Vlahovic. Una progressione “alla Kaká” degna del numero 10 che porta sulle spalle.
Ovviamente i sei punti finora ottenuti con le altre due strisciate del pallone italiano non sono solo frutto dell’istinto da killer di Giroud e soci. Sintetizzarli così sarebbe riduttivo. Parafrasando però un celebre proverbio, le vie del gol sono infinite. Andare (ripetutamente) a bersaglio sulle disattenzioni altrui è un grandissimo pregio. E una freccia in più nell’arco di Pioli.