L’esperienza al Milan di Noah Okafor è iniziata con 13 presenze tra Serie A e Champions League, 2 gol e 0 assist. L’attaccante svizzero non è riuscito a trovare molto spazio vista la concorrenza di Leao e Giroud, ma ha comunque lasciato il segno. Intervistato dal magazine Nss Sport il classe 2000 ha detto: «Kakà per me non è stato solo un calciatore. Il modo in cui si muoveva in campo era semplicemente bellissimo. I suoi gol non erano mai solo gol; ognuno di essi era una piccola opera d’arte. È un grande onore per me giocare per lo stesso club».
Kakà era un artista del mondo del calcio e Okafor nel suo piccolo vuole provare a fare altrettanto. «Ci sono molti punti in comune tra l’arte e il calcio: per dipingere un quadro ci vogliono pazienza e precisione, ma anche coraggio quando si vuole esprimere qualcosa di speciale – ha detto l’attaccante rossonero -. I dipinti possono essere impressionanti, audaci e folli. Possono avere qualcosa di affascinante e catturare l’attenzione. Mi piace questa complessità. Ognuno con la propria arte fa parlare di sé in modo molto diverso».
Nonostante il poco tempo passato a Milano, Okafor si è già detto innamorato della città: «Credo che emani una grande energia. È piena di sorprese e quando passeggio per le strade scopro sempre piccoli luoghi nascosti, cortili dove non ci si aspetterebbe di trovare tanta bellezza».