Diverse richieste per Bakayoko, ma l’ostacolo ingaggio frena ogni trattativa. Il futuro del francese verrà scritto soltanto a giugno.
Tiémoué Bakayoko non vede il campo dallo scorso 15 maggio, Milan-Atalanta. Entrato a fine partita, aveva giocato soltanto dieci minuti per poi festeggiare il successo sotto la Curva Sud insieme ai compagni. Sembravano gli ultimi minuti in maglia rossonera, una specie di passerella concessa da mister Pioli, poi però in estate il giocatore ha rifiutato tutte le offerte che sono arrivate sulla scrivania di Paolo Maldini ed è rimasto ad allenarsi a Milanello. Qualcuna in realtà è stata rifiutata, la maggior parte dei pretendenti invece si sono defilati di fronte alle troppo elevate richieste economiche del suo agente.
Milan, Bakayoko può partire ma c’è un problema
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Il 28enne centrocampista francese, tornato al Milan nell’agosto del 2021 dopo una stagione al Monaco, in Ligue 1, e una al Napoli con Gattuso, percepisce annualmente dal Milan 2,5 milioni di euro netti, al lordo quasi il doppio. Una cifra che nessuna delle società che si è fatta avanti per tesserarlo a gennaio può permettersi. L’Olympiacos, ad esempio, sembrava aver chiuso l’operazione, ma l’accordo con il giocatore è saltato proprio sul più bello.
Bakayoko è destinato a restare a Milano fino a fine stagione, scaduto il prestito potrà far ritorno al Chelsea. Il club inglese è proprietario del suo cartellino. Il Milan ovviamente non eserciterà il diritto di riscatto (fissato a 15 milioni di euro). Solo rientrato a Londra, quindi, il francese penserà al futuro e alla prossima avventura della sua carriera.