«È stato amore a prima vista, soprattutto quando ho visto i tifosi. Non avevo mai trovato una passione come questa». Christian Pulisic è contento della scelta che ha fatto in estate: trasferirsi da Londra a Milano, dal Chelsea al Milan. Il nuovo 11 di Stefano Pioli è già salito a quota due marcature dopo le prime tre giornate di campionato. In rete all’esordio, come tre grandi campioni che dalle parti di Milanello hanno lasciato in passato un segno indelebile. «Due momenti per questi due mesi? La prima partita, a Bologna. È stata una gran serata.
E il riscaldamento della prima partita a San Siro, mentre camminavo alzavo la testa e vedevo tutti quei tifosi. Bellissimo».Capitan America racconta le sue emozioni alla Gazzetta dello Sport: «Ho giocato in alcuni dei migliori stadi al mondo ma San Siro è uno dei più impressionanti. Ricordo anche l’atmosfera arrivando allo stadio da avversario, con il Chelsea. Era incredibile». Sabato sarà già tempo di derby, Milano scalpita, per Pulisic sarà il primo scontro diretto all’ombra della Madonnina: «Se siamo più forti dei nerazzurri? Diciamo che un derby è l’occasione perfetta per scoprirlo.
L’Inter è una squadra forte ed è difficile giocarci contro, come dimostra anche la finale di Champions. Se devo scegliere una qualità, dico che sanno difendere molto bene con un blocco basso e allo stesso tempo hanno la qualità per fare gol in contropiede».A proposito di qualità, dall’altra parte del campo il Milan di certo si difenderà bene: «Loftus-Cheek è un giocatore fortissimo, lo conosco bene. E Reijnders ha una grande abilità con la palla, è speciale. Per me, è top top, un giocatore di primissimo livello. Un sogno nel derby? Fare gol, come per ogni attaccante.
Pulisic-Milan, è già vero amore: «Mai visto una passione come questa»
Milan, è scoccata la scintilla con Christian Pulisic
Oppure dare un assist, che è sempre bello. Ho voglia di giocare il derby e la Champions, non vedo l’ora. Abbiamo cominciato alla grande, so che faremo il meglio possibile e voglio vincere, che alla fine è sempre la cosa più importante».Il big match in arrivo nel weekend sarà per il Diavolo un esame importante anche in chiave scudetto: «Siamo fiduciosi, abbiamo giocatori forti, sono arrivati ottimi calciatori, c’è un grande mix di talento – commenta Pulisic -. Possiamo vincere, dobbiamo solo continuare a lavorare e a giocare così».
Chissà se l’ex Chelsea ne ha parlato con Gerry Cardinale? Da americano ad americano… «Ho avuto solo una conversazione con lui – spiega -, mi ha detto che era entusiasta di avermi al Milan e per me è lo stesso. Fin qui in Italia è stata una grande esperienza. La cultura qui è molto diversa rispetto a Londra, in alcune cose in Italia il ritmo è più lento e questa cosa che posso avere il sole ogni giorno mi piace molto. Gli italiani… beh, non parlano così bene inglese ma sono gentilissimi, mi aiutano sempre, sono molto amichevoli».
Nell’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, Christian Pulisic svela di aver già scelto casa «in una zona a metà tra Milano e Milanello…». Poi racconta: «Sono introverso, non sono certo la persona più espansiva al mondo. Mi piace stare per conto mio, rilassarmi, fare le mie cose. In una cosa faccio eccezione: sono iper competitivo. In tutto», non solo nel calcio. «Un difetto che cambierei? Voglio essere più aperto, più estroverso, parlare in italiano magari. L’Italia mi aiuterà». Spazio poi al pensiero sui nuovi compagni di squadra. Si parte da Leao: «Uno dei migliori giocatori al mondo, su quella fascia con lui e Theo siamo fortissimi.
Mi diverto molto a giocare con loro». Si passa poi all’amico Giroud, conosciuto sotto il cielo di Londra qualche anno fa: «È lo stesso in molte cose e in molti sensi. Mi colpisce perché segna sempre, è sempre nella posizione giusta. Sul campo ci troviamo molto bene. E poi è una persona fantastica». Anche su Pioli, Christian Pulisic non risparmia parole mielate: «Può essere duro, certe volte. Ti dice la sua opinione duramente e questo mi piace, è quello che cerco in un allenatore. Mi piace che dica quello che pensa».
La carrellata finale spazia dal “compagno più matto”, in senso buono, «Yacine Adli. Quel ragazzo mi diverte», al “più silenzioso”, «forse Pierre. Pierre Kalulu», al “più intelligente”, Rade «Krunic». Il libro che Pulisic consiglierebbe, uno di quelli che può cambiare la vita a chi lo legge è «“The Art of Learning”, che racconta la storia di Josh Waitzkin, un giovanissimo fenomeno degli scacchi diventato un campione di arti marziali. Mi ha fatto capire che nella vita c’è sempre una nuova prospettiva, c’è sempre qualcosa da imparare». E ancora: «Un obiettivo nella vita fuori dal calcio? Ispirare le nuove generazioni. Un calciatore con cui sarebbe bello giocare? Messi. Lo guardo da una vita… Un calciatore con cui sarebbe bello andare in vacanza? Rafa Leao.
Uno sportivo da cui prendere ispirazione, fuori dal campo? Aaron Rodgers, quarterback appena passato ai miei Jets. Anche se sono di parte, ai Jets mi piacciono anche Sauce Gardner e Breece Hall. Nel basket, Kyrie Irving e LeBron James». E poi gli immancabili scacchi: «Gioco ancora – racconta -. Ogni giorno della mia vita».




