Il Milan vince e Rafael Leao è ancora una volta il trascinatore e il merito è di Sergio Conceiçao che non lo molla un minuto…
Nel segno di Rafael Leao. Ancora una volta. Sempre lui. Segna, ma soprattutto gioca. Poi corre, prova a inventare, a costruire, non si risparmia. Non l’ha fatto con Paulo Fonseca, non lo fa nemmeno ora con Sergio Conceiçao. Anche se sempre a modo suo, alternando notti magiche a serate da dimenticare come a Torino, con la Juventus.
Due allenatori diversi. Ma Sergiao senza dubbio è quello che lo ha capito subito. È quello che gli è entrato subito dentro:
Si è avvicinato subito a me e non mi lascia mollare, fa così con tutti dall’inizio…
Sergio Conceiçao non molla Rafael Leao nemmeno per un minuto. E questo fa la differenza. E la fa anche il suo atteggiamento:
Sta cercando di aiutarmi come uomo e giocatore. Io sto cercando di capire cosa vuole lui che mi vuole bene. Cerco di dare sempre il 100% perché lui è quell’allenatore che vuole morire per i suoi giocatori e io voglio fare lo stesso…
Milan, Rafael Leao stregato da Sergio Conceiçao
Milan, con l’arrivo del nuovo tecnico Rafael Leao ha cambiato il suo rendimento in campo
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Insomma ci voleva un allenatore che avesse fiducia in lui, che lo cocolasse, che puntasse su di lui e riuscisse ad entrargli in testa, dentro la testa. E Sergiao ci sta riuscendo. Il risultato è questo: un Rafael Leao devastante quando vuole…
E poi ci sono i recuperi che sta facendo correndo dietro al proprio avversario.
È una cosa che da un po’ di anni non facevo. Il mister è qua vicino a me (ride, ndr). Sto cercando di cambiare questa cosa. Mister Conceiçao mi ha messo questo in testa, tutti i giorni. Il primo tempo quando sono vicino a lui sembra un inferno (ride, ndr). No scherzo. Sta portando questa mentalità, individualmente mi sta piacendo perché posso migliorare. Quando c’è il contropiede ora sono più vicino alla squadra e posso essere più efficace. Prima gli allenatori mi lasciavano più libero davanti, mister Conceiçao ha un’altra maniera di pensare, devo tornare perché pressiamo più compatti. Cerco di fare quello che chiede il mister, fisicamente sono più forte, poi ho il campo aperto per andare a puntare l’avversario…