Toccò a Terim e anche a Montella, che domenica torna da avversario a San Siro alla ricerca di punti e una dolce vendetta: il Torino ha spesso segnato il destino degli allenatori rossoneri. Il Milan però protegge Giampaolo dopo il 2-1 dell’Olimpico: «Fiducia nel tecnico, gli serve tempo».
Troppe nuvole e nessuna tempesta all’orizzonte. Il Milan incassa la seconda debacle consecutiva in campionato ma tira dritto: Marco Giampaolo resta alla guida tecnica della prima squadra, il progetto costruito in estate dal trio Maldini-Massara-Boban non è in discussione nella maniera più assoluta. Torino aveva segnato fatalmente l’avventura di Fatih Terim diciotto anni fa, aprendo poi il ciclo vincente firmato Carlo Ancelotti, più verso i giorni nostri ha deviato il percorso in Champions del Milan di Gattuso ma non rischia, almeno per ora, di segnare nuovamente il destino rossonero.
«Con il tecnico abbiamo fatto una scelta precisa, totale fiducia in lui e sappiamo che per mettere in pratica le sue idee serve tempo». Il Direttore Tecnico Paolo Maldini aveva messo un punto, allontanando fulmini e saette di media e tifosi, ancora prima che il capitolo della quinta giornata di campionato avesse inizio. «Sappiamo che tipo di tecnico abbiamo preso – aveva detto prima della sfida contro la formazione di Mazzarri –, ci abbiamo parlato tanto, siamo ambiziosi e crediamo che lui sia l’allenatore giusto. Questi momenti ricordo che li abbiamo passati anche con Sacchi e dopo qualche mese sappiamo come è andata».
Al termine del 2-1 granata, l’umore in casa Milan è crollato ai minimi storici ma la lucidità è rimasta intatta. Nessun cambiamento dettato dalla pancia, il Milan fa quadrato attorno al tecnico, guarda oltre e mette nel mirino la Fiorentina. Domenica sarà sfida ancora più difficile e delicata primo perché a San Siro (ore 20.45) è pronta a strappare punti una delle squadre più ambiziose tra quelle proiettate in zona Champions, secondo perché a Milano torna in giacca e cravatta Vincenzo Montella, allenatore dal trascorso milanista in chiaroscuro e alla ricerca, sportivamente parlando, di una sana e dolce vendetta. A proposito di destini e intrecci del passato, il Torino fu fatale anche all’ex aeroplanino, esonerato il 27 novembre del 2017 proprio dopo il pareggio interno del Milan contro i piemontesi. Precedenti alla mano, Giampaolo da ieri può ritenersi fortunato.