Milan, al Bentegodi di Verona la decide Tonali, ancora una volta. Poco prima del gol, una scelta avrebbe potuto scrivere un altro finale.
Come una manciata di mesi fa, un gol pesante come un macigno. L’8 maggio scorso le reti di Sandro Tonali furono due, su assist di Leao. Fatale, decisivo, sorprendente. Dovrebbero chiamarlo con il suo nome il Bentegodi di Verona. Il clima in tribuna dopo il sigillo che ha sancito ieri sera il successo del Milan e il terzo posto in solitaria in classifica per i rossoneri era bollente. Da queste parti il pubblico si scalda in fretta. Qualcuno ha anche inveito contro i giornalisti in tribuna stampa senza motivo, la delusione era tanta. Il Verona meritava di più, ha costruito meglio ma ha dovuto fare i conti ancora una volta con Sandro Tonali, bestia nera dei veneti.
Milan, Tonali: «Pioli voleva cambiarmi?»
E dire che Stefano Pioli pochi istanti prima del gol aveva richiamato dalla panchina Junior Messias. Voleva sostituire Sandro, ieri apparso un po’ più stanco e arrugginito del solito, comunque combattente fino all’ultimo secondo. «Non avevo visto che Pioli stava per cambiarmi – ha detto l’ex Brescia nel post partita –. Meglio così. Sono felicissimo. Siamo felici per tutti i nostri tifosi che ci danno una mano incredibile. Penso che questo successo pesi tanto, ha un valore molto importante per noi, volevamo continuare a fare bene in trasferta. Siamo felici che anche durante le partite-no riusciamo a portare a casa la vittoria».
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Lo spirito del Milan non muore mai. È questo che ha insegnato Verona, è questo il messaggio che il Diavolo ha dato alle dirette rivali in campionato. Anche il Napoli ieri, primo in classifica, ha scalato contro il Bologna non con poche difficoltà. Sarà una battaglia lunga tra due squadre – e chissà quante di più – che hanno fame e desiderio. Lo spirito, l’anima del Milan di Stefano Pioli è ben rappresentata dal carattere di Sandro Tonali, milanista vero. Lotta, corre, morde le caviglie degli avversari. Anche quando è più imbrigliato o fatica più del dovuto c’è e si fa sentire. Non muore mai. La corsa su quel pallone, oro per il Milan nel bottino, ha tutto quello che è Sandro Tonali. Ha la sua forza e la sua determinazione. È per questo che i tifosi lo adorano.