Le luci della ribalta puntano gli undici titolari del Milan attuale, ma è in panchina e quindi nel cuore del gruppo che nasce l’ascesa milanista. Un volto, un nome: Riccardo Montolivo
Il Milan va. La critica che sotto la guida di Vincenzo Montella additava la squadra come la più grande delle provinciali, nonchè allestita da Mirabelli in maniera scriteriata, confusionaria e quasi dilettantistica, oggi si ricrede. Gattuso leader maximo dei rossoneri ha anticipato le intenzioni dei più: «Salire sul carro ora è troppo facile». Serrato lavoro, ottimi risultati, grande gruppo e grandi professionisti. Il tecnico rossonero sottolinea sempre la totale disponibilità dei suoi, nel lavorare e remare in un’unica direzione, condizione basilare per ambire ad essere una grande squadra. Non si può arrivare ad un certo livello se non si ha a che fare con grandi uomini, prima che impeccabili professionisti. Le luci della ribalta puntano gli undici titolari del Milan attuale, ma è in panchina e quindi nel cuore del gruppo che nasce l’ascesa milanista. Un volto, un nome: Riccardo Montolivo.
SEMPLICEMENTE CHAPEAU La vicenda legata alla fascia da capitano assegnata dalla dirigenza a Leonardo Bonucci è ormai archiviata. Riccardo Montolivo che in pochi mesi ha perso anche la titolarità, continua a guardare avanti da vero leader dello spogliatoio. Il n.18 rossonero con Montella prima e ora con Gattuso, continua a vestire i panni di uomo cardine. In campo oggi gli viene preferito il compagno Biglia, ma il fattore tecnico non ha sminuito l’importanza di Monto. Le minori pressioni hanno restituito a San Siro un giocatore più libero mentalmente, l’aspetto motivazionale ha offerto a Gattuso un centrocampista 33enne che tutto vuole, tranne che sedersi in disparte o limitarsi al compitino. Manca Kessie? No problem! Riccardo si è fatto trovare pronto nel sostituire l’ivoriano, seppur con dissimili caratteristiche tecnico-fisiche. Le ultime uscite dal campo accompagnate da cori e applausi, testimoniano la bontà dell’operato di un giocatore troppo spesso incompreso. Come per Biglia, pure per Montolivo vale il criterio di non essere mai stato un erede di Pirlo, se non un ottimo frangiflutti. Le statistiche delle ultime stagioni lo provano chiaramente. Tra i migliori interditori in Europa per palloni giocati e recuperati, il distinguo con l’argentino va fatto sulla duttilità. Montolivo può agire anche da mezz’ala, condizione che lo renderà indisensabile anche in questo finale di stagione. Locatelli accusa rallentamenti dovuti alla crescita individuale, Kessie e Biglia potrebbero dover rifiatare, ma Gattuso non trema: sa di poter contare su un giocatore che al Milan ha garantito finora massima dedizione e assoluta affidabilità.