La vetta più alta all’orizzonte, voluta, cercata, desiderata e l’ostacolo più grande davanti agli occhi, lì da superare. Il Milan di Stefano Pioli è all’ennesimo bivio di una stagione da montagne russe e che l’ha visto sempre a pochi metri dal sogno. Quel sogno chiamato scudetto e conquistato dall’Inter la scorsa primavera, ora difeso con le unghie e con i denti dai ragazzi di Simone Inzaghi al comando con 4 punti di vantaggio sui rossoneri e con una partita da recuperare.
L’Inter dopo 17 curve di campionato ha superato i rivali cittadini ed è tornata a indossare l’abito più elegante, quello della capolista, e domani (alle ore 18.00) si presenta quindi al derby da superfavorita: «Stiamo lottando per l’altissima classifica e questa è la cosa importante – ha dichiarato Pioli nella consueta conferenza stampa della vigilia –. Significa essere competitivi. Con la Juve abbiamo avuto determinazione e qualità ma siamo un po’ mancati negli ultimi metri, cosa che dovremo trovare domani. È una partita che pesa tanto perché è un derby e perché si affrontano due squadre in cima alla classifica. L’Inter sta facendo un percorso importantissimo, con grande continuità, noi abbiamo avuto un calo e mi auguro che non siamo ancora riusciti a dare il massimo. Possiamo fare ancora molto bene. Vincere darebbe grandissima fiducia, positività e forza e tre punti importanti».
Domani a San Siro, rizollato per l’occasione e che ospiterà il cinquanta per cento di pubblico sugli spalti, Pioli non potrà contare su Ibrahimovic e Rebic, ma una nota positiva c’è, torna Tomori: «Fik ha fatto un grande lavoro e sarà disponibile, anche se non credo da inizio – spiega il tecnico rossonero -. Dispiace che Zlatan non ci sia, siamo cresciuti tanto con lui, ma ora dobbiamo dimostrare di essere forti anche senza di lui. E comunque Giroud è un attaccante di caratura internazionale, ha grande maturità, presenza ed è pronto».




