Dal Real Madrid al Chelsea, senza dimenticare la Juve, Morata ha recitato sempre il ruolo della seconda scelta. A tale aspetto va sommato quello dello score personale
Quello di Alvaro Morata (25) è un nome tornato prepotentemente alla ribalta negli ambienti milanisti. I media nelle ultime ore hanno riaccostato fortemente l’attaccante spagnolo al Milan. Il viaggio di Fassone e Mirabelli a Londra, non ha fatto altro che alimentare un’indiscrezione finora sopita per mille e più motivi. I rossoneri almeno fino al 21 luglio – data dell’Assemblea degli azionisti – hanno di fatto le mani legate, così come il duo dirigenziale, privo della facoltà di operare. Dunque, senza la famosa “gita” londinese, oggi non si sarebbe parlato così tanto dei Morata e il Milan. Il Diavolo cerca un attaccante degno della maglia e di una certa nomea, i profili “papabili” sono pochi e conosciuti. I paletti imposti dall’UEFA e l’eventuale esclusione dall’Europa restringono la cerchia, comunque ben assortita. Morata, Immobile e Higuain sono i tre nomi più caldi, elementi di spessore, ma dal costo importante. Il Milan vuole un bomber con la B maiuscola, ecco perché Morata non fa totalmente al caso dei rossoneri.
BOMBER? “NI” Per età e qualità tecnica, Alvaro Morata è un profilo assolutamente interessante per il Milan e per ogni altra pretendente. Un attaccante moderno che sa ripiegare, aiutare la squadra a sviluppare la manovra rendendosi utile dentro e fuori area. Un bomber di razza? No! I rossoneri cercano la soluzione al “mal di gol” accusato nella scorsa stagione. Cutrone deve poter crescere senza eccessive pressioni, Kalinic è già dell’At. Madrid, Bacca ha un piede e trequarti fuori da Milanello e Silva potrebbe migrare altrove in cerca di spazio e fortuna. Con un reparto quasi completamente da rifare, il Milan non può trascurare l’affidabilità del centravanti da ingaggiare. Nei numeri, Morata non pare il profilo più azzeccato per l’undici di Gattuso. Lo spagnolo ad oggi, si è rivelato una riserva di lusso in ognuna delle squadre nelle quali ha militato. Dal Real Madrid al Chelsea, senza dimenticare la Juve, Alvaro ha faticato ad imporsi come titolare recitando con continuità, il ruolo della seconda scelta. A tale aspetto va sommato quello dello score personale. 255 presenze da professionista, 86 gol realizzati e 42 assist. Numeri interessanti, non a tal punto da spingere un club ad investire oltre 50/60 mln di euro per il solo cartellino. Ultimo aspetto, il costo dell’ingaggio. Alvaro al Chelsea percepisce un compenso vicino ai 10 mln di euro, uno sproposito per le casse del Milan. Il giocatore è chiaramente sul mercato, ma i rossoneri necessitano di un altro tipo di attaccante. In via Aldo Rossi si cerca un bomber pronto a segnare tanto e subito, soprattutto deciso a vestire il rossonero e non da “pregare”.