Tanta panchina, poca considerazione e una dose di sfortuna che non si augura a nessuno. Qualcuno (la Gazzetta dello Sport oggi in edicola ad esempio) li chiama “i dimenticati”. Luka Romero e Marco Pellegrino fin qui hanno trovato spazio solo con il contagocce e quando sono stati impiegati da Pioli la sorte ha giocato nella parte opposta del campo: Romero a Napoli ha commesso il fallo che ha impacchettato con il fiocco la rimonta dei padroni di casa, Pellegrino sotto gli stessi riflettori si è fermato per un grave problema fisico, al piede. Pioli ci è ricascato, ma solo un parte: un anno fa a gennaio il tecnico chiese rinforzi sul mercato ma Cardinale chiuse il portafogli perché, a conti fatti, quasi tutti gli acquisti dell’estate non erano stati valorizzati a dovere dall’allenatore (escluso Thiaw che iniziò a respirare l’erba verde in partita nel mese di novembre), quest’anno il terreno di gioco chi più chi meno lo hanno visto tutti. Poco, pochissimo soltanto “i dimenticati” Romero e Pellegrino. Il difensore tornerà a correre prima di Natale, Romero è sempre stato pronto, sin da settembre ma Pioli a destra ha sempre alternato Pulisic con Chukwueze. Entrambi, i due argentini del Milan, con il nuovo anno potrebbero provare un’esperienza in prestito lontano da Milanello: lo scopo è giocare con continuità e non rischiare l’emarginazione totale. Nell’elenco degli esclusi da Pioli c’è poi anche Adli.
Film diverso quello del centrocampista francese: tra PSG e Lecce Yacine non è mai stato considerato dal tecnico, negli ultimi 180 minuti del Milan ha sempre guardato i compagni giocare dalla panchina: “Pioli – scrive la Gazzetta – ha cambiato modulo con i francesi, trovando spazio a quattro dei sei centrocampisti in rosa. Reijnders e Musah a dividersi la mediana, Loftus-Cheek avanzato sulla trequarti, Krunic primo cambio. Esperimento perfettamente riuscito. Pobega è invece partito titolare al Via del Mare”. Adli è tornato nell’oblio, fuori dalle prime scelte ma anche dalla “side B” a disposizione dell’allenatore, la lista delle riserve.
Cosa succederà adesso? Un’ipotesi, la più quotata, è che almeno i due nuovi arrivati in estate fin qui con scarsissimo minutaggio – Romero e Pellegrino – a gennaio cambino aria. Per Adli il discorso è diverso: lui vuole restare e la panchina non gli pesa, il Milan per l’ex Bordeaux è sempre stato prima di tutto una questione di cuore. Atteggiamento incredibile il suo: se tutto andrà come previsto, nel 2023 rientrerà in rosa Ismael Bennacer dopo il lungo stop seguito all’operazione al ginocchio, eppure Yac non desiste. Mai una lamentela, mai un gesto fuori dal coro: il “panchinaro” perfetto che tutti gli allenatori vorrebbero. In campo con gli scarpini ai piedi o comodo lacci al vento qualche metro oltre la linea bianca, per Adli c’è solo il Milan.