Serata di Champions League, Milan contro Newcastle, sole caldo sul cielo di San Siro. Nel piazzale Angelo Moratti decine e decine di tifosi della squadra inglese bevono birra e cantano cori per Sandro Tonali: vogliono prendersi la scena. Tra sciarpe, magliette e tifosi desiderosi di entrare sugli spalti l’occhio però cade altrove. All’ombra di una bancarella, vicino alla Curva Sud, un signore di una certa età attira attorno a sé appassionati e curiosi. È un arlecchino rossonero, difficile non notarlo. Un personaggio quasi d’altri tempi. Ci avviciniamo, vogliamo conoscerlo. Il nome è già tutto un programma: Santino Simone (e Simone è il cognome). Santino è un abbonato di 78 anni, vive a Martina Franca, un comune di 50mila abitanti in provincia di Taranto, in Puglia.
Chiacchieriamo per una decina di minuti illuminati dal suo racconto. Nonostante gli oltre mille chilometri che lo separano dal Meazza, molto spesso Santino raggiunge Milano per sostenere la sua squadra del cuore. Tifa Milan da quando ha tre anni, una vita fa. Sul calendario di casa ci sono già appuntate le “trasferte” per le partite con Verona, Lazio, Juventus e Paris Saint-Germain. Di speciale, Santino, oltre alla sua smisurata passione per i colori rossoneri, ha l’abito che indossa: uno smoking («è un frac» ci correggere) rigorosamente rossonero, tappezzato di decine di ricordi e da una promessa, sulla maglia scudettata e all’altezza del cuore: “Prometto, Milan, di esserti fedele sempre, di onorarti per tutti i giorni della mia vita”. Tra i tifosi accaldati nel piazzale del Meazza, a due ore da Milan-Newcastle Santino e la sua mise non sono passati inosservati.
Santino, dalla Puglia a San Siro in smoking: 78 anni di Milan
Milan, Simone Santino è un tifoso speciale
Lo hanno fermato per una battuta, per leggere lo striscione che si è portato con sé, “rossoneri si nasce e rossoneri si muore”, in tanti per un selfie o una foto di gruppo da postare sui social. Dopo 60 anni da operatore cinematografico e da sarto, mestiere che lo ha occupato in giovane età, Santino ha imparato a crearsi da solo il proprio vestiario. Lo indossa ogni volta che allo stadio sostiene il Milan. Capolavori veri (di abiti ne conta due), confezionati rigorosamente a mano. L’amore per il suo Milan ha oltre mezzo secolo di storia. I grandi momenti e i ricordi più preziosi portano i volti di Nordhal, Liedholm e Rivera, leggende che hanno scritto pagine indelebili di storia rossonera negli anni ’50 e ’60. Le emozioni più grandi però gli sono state trasmesse da campioni come Prati, Baresi e Paolo Maldini, senza dimenticare Zlatan Ibrahimovic. Il derby di sabato è alle spalle, gli chiediamo un suo giudizio. Secondo Santino il Milan ha tenuto in mano il pallino del gioco e l’Inter è stata cinica solamente su azioni in contropiede.
Il suo rammarico piuttosto è sul mancato arrivo di Mehdi Taremi. Apriamo il capitolo mercato. L’iraniano del Porto avrebbe aiutato non poco il Milan in zona gol, anche solo per far rifiatare Giroud. Santino è aggiornato su ogni virgola del mondo Milan, basta accennare un argomento e lui ne parla con sconfinato orgoglio. Gli chiediamo come vede la stagione appena cominciata. Ci risponde che sarà comunque positiva nonostante il derby abbia tracciato un solco netto, marcato, doloroso con l’Inter di Inzaghi. Gli crediamo. «Andrà tutto bene» aveva detto Ibra ieri, a Milanello, e Santino la pensa come Zlatan. Ci dice di non preoccuparci e noi lo ascoltiamo: 78 anni di Milan dopotutto hanno un peso anche nei giudizi.
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L’amore per il suo Milan ha oltre mezzo secolo di storia. I grandi momenti e i ricordi più preziosi portano i volti di Nordhal, Liedholm e Rivera, leggende che hanno scritto pagine indelebili di storia rossonera negli anni ’50 e ’60. Le emozioni più grandi però gli sono state trasmesse da campioni come Prati, Baresi e Paolo Maldini, senza dimenticare Zlatan Ibrahimovic.
Il derby di sabato è alle spalle, gli chiediamo un suo giudizio. Secondo Santino il Milan ha tenuto in mano il pallino del gioco e l’Inter è stata cinica solamente su azioni in contropiede. Il suo rammarico piuttosto è sul mancato arrivo di Mehdi Taremi. Apriamo il capitolo mercato. L’iraniano del Porto avrebbe aiutato non poco il Milan in zona gol, anche solo per far rifiatare Giroud. Santino è aggiornato su ogni virgola del mondo Milan, basta accennare un argomento e lui ne parla con sconfinato orgoglio. Gli chiediamo come vede la stagione appena cominciata. Ci risponde che sarà comunque positiva nonostante il derby abbia tracciato un solco netto, marcato, doloroso con l’Inter di Inzaghi. Gli crediamo. «Andrà tutto bene» aveva detto Ibra ieri, a Milanello, e Santino la pensa come Zlatan. Ci dice di non preoccuparci e noi lo ascoltiamo: 78 anni di Milan dopotutto hanno un peso anche nei giudizi.