Ieri pomeriggio Alessandro Florenzi è stato sentito dalla Procura della Repubblica di Torino in merito al filone calcioscommesse. Il difensore del Milan è stato iscritto nel registro degli indagati, l’accusa mossa dai pm è “esercizio abusivo di attività di gioco o di scommessa” (articolo 4 della legge 401 del 1989). L’ex capitano della Roma, 32 anni, al Milan dalla stagione 2021/22 ha raccontato la sua versione dei fatti: non ha mai puntato sul calcio, su partite o campionati. «Florenzi ha chiarito la sua posizione, ribadendo l’assoluta estraneità a qualsiasi tipo di scommessa sul calcio, né del resto è emerso alcun indizio o contestazione in tal senso. Ha riconosciuto di aver giocato su piattaforme illegali e ha fornito tutti i chiarimenti richiesti al pm per definire la propria posizione al più presto» hanno spiegato i suoi legali, Antonio Conte – omonimo dell’allenatore leccese – e Gianluca Tognozzi, gli stessi che assistono Nicolò Zaniolo (altro calciatore finito al centro dello scandalo).
A Torino, al settimo piano del palazzo di giustizia, in Corso Vittorio Emanuele II, dove ci sono gli uffici del sostituto procuratore Enrica Gabetta, Florenzi ha raccontato la sua verità. Cosa rischia adesso? Una squalifica certamente no, non essendoci illecito sportivo (che però andrà comprovato). Al massimo una multa di qualche migliaia di euro. La sua situazione è molto simile a quella di Nicolò Zaniolo – che continua ad allenarsi e a giocare con l’Aston Villa – e completamente differente rispetto a quella di Nicolò Fagioli e Sandro Tonali, quest’ultimo (ex Milan) squalificato dalla Procura Federale per dieci mesi dai campi più altri otto di pene accessorie.
Il nome di Alessandro Florenzi è emerso dopo che la squadra mobile diretta da Luigi Mitola ha setacciato i dispositivi elettronici sequestrati agli altri tre calciatori coinvolti nell’inchiesta: alcune conversazioni sulle chat private hanno condotto gli investigatori al difensore del Milan. Florenzi ha ammesso di aver puntato alcune scommesse su siti illegali ma di non essersi mai spinto oltre. “Il sospetto – spiega la Gazzetta dello Sport – è che la gestione sia nelle mani della criminalità organizzata e i giocatori possono aiutare a ricostruire l’intera rete. Florenzi ieri è sembrato sincero”.