Riguardo al futuro dello stadio di San Siro, Alessandro Antonello, ad corporate dell’Inter, si è espresso in questo modo
Anche nel corso di questa sosta per le nazionali, il tema stadio è sempre molto caldo. Sia Milan che Inter infatti stanno lavorando ai rispettivi progetti per un nuovo impianto: i rossoneri a San Donato e i nerazzurri a Rozzano. Nonostante questo però continuano anche le discussioni su San Siro, in attesa del progetto definitivo di WeBuild sul restyling dello stadio.
A proposito di questo, oggi è tornato a dire la sua Alessandro Antonello. L’ad corporate dell’Inter ha parlato a margine della tavola rotonda ‘Impianti e infrastrutture sportive: attori e processi’ organizzato da Advant Nctm a Milano. Il dirigente nerazzurro ha spiegato la posizione del club sul tema dello stadio e le difficoltà che si incontrano nei progetti.
Stadio San Siro, Antonello spiega la posizione dell’Inter
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Antonello ha ribadito che l’Inter sta continuando a lavorare sul progetto a Rozzano e che il club resta in attesa del progetto definitivo di WeBuild per i lavori a San Siro. Ecco le sue parole:
Noi stiamo lavorando su Rozzano, che è il piano effettivo su cui ci siamo impegnati e per cui stiamo discutendo con la proprietà Cabassi. Abbiamo un’opzione fino a fine aprile e su quello ci stiamo concentrando, lavoreremo per una proroga. Restiamo in attesa della proposta di Webuild che arriverà non prima di giugno. Quindi oggi non ci sono alternative se non continuare a lavorare su Rozzano.
Il dirigente dell’Inter poi ha parlato in particolare della burocrazia che sta frenando i progetti e di come sia complicato arrivare a una soluzione su San Siro, visto che i tempi di attesa che ci sono stati finora non danno sicurezze in questo senso. Le dichiarazioni:
Nel 2019 è stato presentato il progetto del nuovo San Siro, ma dopo 5 anni i due club si trovano ad aspettare un interesse pubblico dall’amministrazione comunale, visto che si sono inserite dialettiche che hanno allungato i tempi, come ad esempio la sovrintendenza. Ma è come scalare l’Everest, non riusciamo a vedere la vetta.