Reazioni, ovviamente, opposte quelle di Stefano Pioli ed Antonio Conte dopo Tottenham-Milan: le parole dei tecnici
Lo 0-0 di Londra ha dato il suo verdetto: Milan qualificato ai quarti di finale, Tottenham eliminato dalla Champions League. Esiti che, ovviamente, cambiano anche le prospettive future dei tecnici delle squadre, Stefano Pioli ed Antonio Conte.
Il primo dopo un mare di – forse esagerate – critiche per le tante sconfitte, ha rinsaldato con forza la sua posizione sulla panchina rossonera. Comunque vada in campionato, Pioli ha riportato il Diavolo tra le migliori otto d’Europa dopo 11 anni di attesa. Un “dettaglio” che difficilmente i tifosi dimenticheranno.
Tricolore lo scorso anno, qualificazioni ai quarti quest’anno: Pioli è tornato on fire. Lo stesso non si può invece dire per Antonio Conte, con l’ex CT della Nazionale ormai ad un passo dall’addio agli Spurs…
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Nelle parole del tecnico rossonero c’è tutta la felicità per aver raggiunto un traguardo che mancava in casa del Diavolo da ben 11 anni: la qualificazione ai quarti di finale di Champions League.
Queste le parole di Stefano Pioli:
«Siamo stati bravi, avevo chiesto personalità e l’ho ottenuta. Non abbiamo mai mollato. Il passaggio del turno è meritato per quanto abbiamo visto nelle due partite. Se possiamo sognare? Un passo alla volta, magari. Ora aspettiamo il sorteggio. Ce la giocheremo. In campionato siamo un po’ in ritardo e l’obiettivo è fare più punti possibili. Ci tenevamo molto a fare bene e l’abbiamo fatto. Sono felice»
Tutt’altro clima, e non potrebbe essere altrimenti, in casa Spurs. Antonio Conte ormai sa bene che il suo percorso a Londra è concluso: lo ha lasciato intendere lui stesso nelle dichiarazioni post match…
«Questa è una squadra che sicuramente deve lavorare tanto per diventare competitiva a livelli importanti… secondo me c’è un bel po’ di strada da fare. Si è iniziato un percorso, sono qui da 14 mesi e non dimentichiamo che lo scorso anno siamo usciti dalla Conference League ai gironi. Penso che uno step in avanti lo abbiamo fatto qualificandoci in Champions, siamo usciti contro i campioni d’Italia e noi non abbiamo vinto niente. Nelle ultime 14 partite ne abbiamo vinte dieci, siamo passati dal nono posto al quarto. Se pensi che possano bastare 13-14 mesi per diventare competitivi si sbaglia. Oggi ho da dire poco per l’impegno, si sono impegnati in tutto e per tutto però bisogna determinare di più. Ho un contratto con il Tottenham, poi a fine stagione faremo le giuste valutazioni con il club. Con un contratto in scadenza vediamo come finisce la stagione, magari mi possono mandare anche via prima…»