Udinese-Milan: si salvano solo Donnarumma, Rodriguez e Romagnoli. Gara da dimenticare in fretta.
Il Milan comincia il suo campionato con una brutta sconfitta in casa dell’Udinese. Prestazione anonima da parte dei rossoneri. I giocatori sono apparsi intimoriti, scarichi di gambe e di testa, senza un’idea di gioco: insomma, in totale confusione. La filosofia di Giampaolo, che si era intravista nel precampionato, è venuta completamente a mancare, non si è visto nemmeno un piccolo sprazzo del nuovo gioco imposto dal tecnico abruzzese. Infine, nel post partita, l’allenatore rossonero ha ammesso che questi giocatori non sono funzionali alla sua idea di gioco. Un ripensamento che fa riflettere: e adesso che si fa? Urge un rimedio, ora che il mercato è ancora aperto e siamo solo a inizio stagione.
I PEGGIORI – Nel 4-3-1-2 Suso, Borini, Castillejo e Calhanoglu, nonostante siano stati provati tutto il precampionato nei ruoli del nuovo schema (il turco escluso), hanno fallito il loro esperimento. A loro viene attribuita la “scusante” della posizione, come ammesso da Giampaolo, mentre gli altri non hanno alibi. Calabria ha sofferto per tutta la gara Fofana e in alcuni momenti è sembrato distratto. Male, ancora una volta, Piatek: il polacco è assente dal gioco, è disorientato, non sa cosa deve fare, serve una soluzione e in fretta. Insufficienza anche per Musacchio: concede troppo spazio agli avversari, in particolare a Lasagna.
CHI SI SALVA – Sufficienza per Donnarumma, Rodriguez e Romagnoli. Il portiere rossonero, nonostante qualche incertezza sulle uscite, ha tenuto a galla i suoi fino alla fine, compiendo un miracolo sulla conclusione ravvicinata di Kevin Lasagna. Il terzino e il capitano rossonero hanno disputato una gara ordinata, coprendo bene le loro zone di competenza.
Falsa partenza per i rossoneri. Sabato contro il Brescia, davanti al proprio pubblico, il Milan dovrà riscattarsi.