Approdare alla guida del Milan regalando ai tifosi un nome di prestigio darebbe del club un’impronta molto forte, rispetto ad un inizio caratterizzato da cessioni
Elliott ha di fatto congelato tutte le mosse del Milan, sia in entrata, sia in uscita. Un atto dovuto, la nuova proprietà vuole conoscere il verdetto del Tas e ufficializzare il suo organigramma, prima di avallare le operazioni di mercato. Locatelli, l’indesiderato Kalinic e gli altri, restano dunque tutti a Milanello, almeno fino a data da concordare. Le cessioni annunciate ci saranno, così come gli arrivi richiesti da Gattuso, ma servirà ancora del tempo. La Curva Sud Milano ha già riferito il proprio parere invitando Elliott a tener conto del fattore continuità e, della storia del Milan, nonché di quella dei nomi ad esso associati. Onde evitare di partire con frizioni o un piglio eccessivamente rivoluzionario, lo stesso fondo proprietario del club potrebbe optare per una linea più soft e sistemare le questioni più importanti, in momenti della stagione meno delicati. Gli equilibri sono precari, Singer o chi per lui, ci tiene ad entrare nel club come “salvatore” e non come “disfattista”. Le ipotesi sono molteplici, la strategia studiata potrebbe essere sorprendente.
LA MOSSA DI ELLIOTT Come detto, la vendita di Locatelli al Sassuolo è stata bloccata, nonostante Gattuso abbia dato parere favorevole. Non c’è divergenza tra le parti, più semplicemente, la nuova proprietà potrebbe voler partire con un piglio diverso. Presentarsi con una cessione – quella di Loca potrebbe spaccare il tifo – non è il più esaltante dei biglietti da visita. Elliott sa di giocarsi molto, soprattutto in relazione all’appeal del club e al suo valore, nasce così l’ipotesi di attuare una tattica diversa. Prima un acquisto importante, poi via alle cessioni – già concordate -, senza correre il rischio di essere “presi per la gola”. I nomi dei quali il Milan è pronto a disfarsi sono noti, le valutazioni e formule gradite pure, ad oggi non vi sono dunque problemi di sorta. Si sa che Kalinic lascerà il club previo prestito oneroso con obbligo di riscatto – in tutto frutterà almeno 20 mln – per accasarsi all’At. Madrid, così come Bacca ceduto per 15 mln o poco meno. Anche per Locatelli al Sassuolo la trattativa è pressoché definita, così come chiara la valutazione di Suso – 38 mln non di meno – e di Andrè Silva – o subito o tra un anno -, ma almeno 40 mln. Elliott ha la strada spianata. Le cessioni e le valutazioni già “definite”, gli consentono di pensare ad un nome in entrata, senza doversi guardare dagli “avvoltoi”. Al Milan serve un attaccante di spessore, resa garantita e blasone, potrebbe essere questo il biglietto da visita di Elliott. Approdare alla guida del Diavolo regalando ai tifosi un nome di prestigio, questo andrebbe a: sistemare la rosa dove carente, galvanizzare Gattuso e il gruppo, quietare la piazza incentivandola anche in sede di campagna abbonamenti e darebbe del club, un’impronta molto più forte. I rossoneri comprano, non smobilitano. La differenza a livello d’immagine tra esordire con le cessioni o partire con un botto è lapalissiana. Manca una settimana al vero inizio di stagione del Milan. L’attesa è snervante, ma già dalle prime mosse della nuova proprietà, si intuirà quale sarà l’annata dei milanisti.