Il Milan di quest’anno è chiamato ad una vera e propria mission impossible. Per recuperare – almeno in parte – il gap dalle avversarie, bisogna prima di tutto non perdere ulteriore terreno
Ieri è iniziato ufficialmente il calciomercato per le squadre italiane, una data alla quale seguirà poi la chiusura il giorno 17 agosto. Si accorciano i tempi che in passato sono parsi biblici, tanto da “falsare” le prime battute dal campionato. Addio a squadre incomplete e giocatori – che dopo aver esordito in campionato – passano poi ad un’altra formazione, se non addirittura a quella affrontata poche ore prima. Il calcio compie un passo in avanti, soprattutto sotto il profilo della credibilità. La finestra del mercato estivo si riduce e conseguentemente si concentra, le telenovele perdono capitoli e puntate. Il Milan tra le compagini della nostra Serie A è forse quella più penalizzata dalla svolta burocratica. Ancora alle prese con il verdetto dell’UEFA e in attesa della risposta da parte del Tas – al ricorso presentato -, il club rossonero si trova con le mani legate. Alle questioni già elencate, si somma quella riguardante la cessione, altro ostacolo che frena la dirigenza milanista.
CORSA CONTRO IL TEMPO Il Milan di quest’anno è chiamato ad una vera e propria mission impossible. Quaranta giorni o poco più basteranno a Mirabelli per completare un organico che lo scorso anno è parso incompleto e che registrerà comunque delle uscite? Questo è il quesito che si pongono tifosi e addetti ai lavori. Il Ds rossonero lavora da mesi al Milan che verrà, inutile però occultare che sulle sorti del Diavolo, molto peserà anche la decisione definitiva del Tas. Obiettivi stagionali e di mercato sono accomunati dall’intensità che caratterizzerà il calendario milanista. Gattuso necessita di uno o due centravanti, uomini che dovranno garantire i gol mancati in questa stagione. Il centrocampo reclama qualità e sostituti all’altezza dei titolari, la difesa è quasi sistemata, se le voci che circolano copiose non verranno confermate dai fatti. Il Milan non ha tempo e soprattutto non ne ha da perdere, così come non può permettersi di veder partire i propri uomini cardine. Bonucci, Bonaventura, Suso, gli occhi delle big europee fissano i gioielli di via Aldo Rossi, ma la volontà dei vertici è ferma. Per recuperare – almeno in parte – il gap dalle avversarie, bisogna prima di tutto non perdere ulteriore terreno. Cedere sarebbe compiere un passo indietro e doverne poi rifare due in avanti per riprendere l’andatura. Mirabelli e Fassone hanno il compito di tenere alta la cadenza e la guardia.