Il calcio a volte crea storie ed aneddoti davvero molto singolari. Giocatori che un giorno giocano la finale di Champions e quello dopo lottano per la salvezza in campionato. È ciò che è successo a Pietro Paolo Virdis che sveste la maglia rossonera per indossare quella del Lecce.
Virdis arriva al Milan nel 1984 sotto la guida tecnica di Liedholm. L’impatto in prima squadra è senza dubbio convincente, realizzerà infatti alla sua prima stagione con la nuova maglia 9 gol in 28 presenze. Nella stagione 1986-1987 realizza la sua migliore performance dal punto di vista realizzativo, con 17 gol a referto in 28 presenze. Partecipa da protagonista alle vittorie sfolgoranti del Milan di Sacchi, contribuendo allo scudetto della stagione 1987-1988, con una doppietta nello scontro decisivo a Napoli il 1º maggio ‘88. L’anno successivo vincerà anche la Coppa dei Campioni, entrando nel tabellino dei giocatori del Milan scesi in campo quella sera. Proprio la finale contro lo Steaua Bucarest nella finale europea del 1989, sarà la sua ultima partita come calciatore del Milan. Si trasferirà al Lecce di Mazzone, senza replicare le prestazioni e i gol che lo hanno reso importante con il Milan. A due anni dal trionfo di Barcellona con i rossoneri arriverà il suo addio al calcio giocato.
Il passaggio dai grandi trionfi rossoneri all’epilogo della sua carriera è molto rapido, fragoroso per certo versi. Complice di ciò è stata senza dubbio una tenuta fisica non più delle migliori, ormai perseguitato da infortuni di lunga data. Il suo approdo al Lecce non produsse infatti molto, non riuscirà infatti ad evitare la retrocessione dei salentini e nell’estate 1991 appende definitamente al chiodo gli scarpini.