Zlatan Ibrahimovic ha rilasciato una lunga intervista definendosi il bodyguard del Milan: ecco poi le parole sulla gestione Cardinale
Zlatan Ibrahimovic, o forse dovremmo chiamarlo il bodyguard del Milan, non ha dubbi ed è convinto che Gerry Cardinale ha messo le persone giuste alla guida del club di via Aldo Rossi. Nonostante la recente uscita dai playoff di Champions League e la sconfitta con il Torino, che ha nuovamente complicato i piani del Diavolo, lo svedese va controcorrente alle critiche e non perde affatto la fiducia.
L’ex attaccante svedese, ad oggi Senior Advisor del club rossonero, è il protagonista di una lunga intervista a GQ Italia. Nel corso della discussione, ha affrontato diverse tematiche, tra cui la gestione del proprietario del Milan Gerry Cardinale. Queste le parole di Ibra a riguardo:
C’è chi dice: ‘Zlatan è arrogante’. E poi tutto viene elaborato e amplificato. Stare attento a quello che dico fa parte del cambiamento di ruolo. Prima ero un giocatore, rappresentavo me stesso. Ora rappresento qualcosa di molto più grande. Rappresento RedBird. E parlo con Gerry ogni giorno. Perché tanta gente dice: ‘Cardinale è il proprietario, ma non è sempre qui’. Beh, non importa dove sia Gerry, perché c’è Ibra, dico, sorridendo. ‘Bravo. Gerry ha tante altre cose a cui pensare, giusto?’ Lo dice spesso: ‘Questo non è il mio lavoro di tutti i giorni’. Ma gli importa, e molto.
È molto legato al Milan, vuole avere successo, il Milan è assolutamente centrale nei piani di RedBird. Vuole riportare il Milan dove merita di stare. A modo suo, con la sua visione, la sua ambizione. E noi seguiamo quella strada. Lui ha messo le persone giuste a gestire il Milan. E ti dà la responsabilità, ma in cambio vuole una cosa semplice: i risultati.
Ibrahimovic convinto: Cardinale vuole portare in alto il Milan. Il club è centrale per Red Bird. Le parole
Zlatan Ibrahimovic: sono il bodyguard del Milan. E la gestione Cardinale…
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Zlatan si è, poi, definito il “bodyguard del Milan”, una figura di rilievo per tutto il mondo rossonero:
Quando giocavo, tutto girava intorno a me. Oggi sono il bodyguard: se devono sparare a qualcuno, che sparino a me. Io voglio proteggere squadra e società. Non mi fa paura, perché io sparo due volte indietro. Quindi posso essere io il bersaglio.
Questo, invece, il passaggio dello svedese sul futuro del Milan e sulle ambizioni del club:
Il Milan è il club più famoso d’Italia. Noi rappresentiamo il calcio italiano nel mondo. Dna, mentalità, pedigree. I numeri parlano chiaro. Tutti parlano di noi. E se parlano di noi, significa che stiamo facendo qualcosa di grande. Una nuova mentalità. Il nostro management è giovane, internazionale. Gente con visioni diverse, ambizioni diverse: c’è fame. E questo è incredibile. Non abbiamo paura. Questa è la nostra forza. Facciamo quello in cui crediamo, senza paura, senza limiti, facciamo le cose a modo nostro. Non guardiamo gli altri. Andiamo avanti, sempre. Qualsiasi muro troviamo davanti? Lo sfondiamo. E fidati di me: noi siamo il rock and roll. Puntando sempre ai risultati. Siamo la nuova scuola.