Zlatan Ibrahimovic ha parlato della situazione attuale del Milan affermando come manchi un po’ di equilibrio: ecco poi un punto sul mercato
Zlatan Ibrahimovic è convinto: al Milan manca ancora un po’ di equilibrio se vuole ambire ai primi posti della classifica e a vincere un trofeo in questa stagione. Il senior Advisor del fondo RedBird per il Milan, ha partecipato alla presentazione del progetto della Kings League, per il quale è il presidente per l’Italia, e ha rilasciato alcune dichiarazioni ai cronisti presenti.
Tra i diversi temi toccati, lo svedese ha voluto tracciare un primo bilancio di questo inizio di stagione, sottolineando come il club rossonero sia ancora in fase di costruzione. Ecco le sue dichiarazioni:
Il Milan è in corso d’opera. Stiamo lavorando per dare equilibrio e stabilità. Possiamo fare meglio, ma stiamo crescendo ed è ciò che vogliamo continuare a fare. Cosa bisogna migliorare? L’equilibrio. Ci sono risultati in diverse partite che non devono arrivare. È un bilancio sia mentale che di gioco che stiamo sviluppando dato che è cambiato
A detta dell’ex attaccante svedese, quindi, il Milan ha bisogno di un po’ di tempo per trovare equilibrio e stabilità. Caratteristiche che, invece, squadre come Inter e Napoli hanno già trovato, ed è proprio per questo che si trovano in cima alla classifica del campionato di Serie A.
Ibra ha, poi, parlato anche del calciomercato, chiudendo un pochino – almeno per il momento – la porta per quanto riguarda la finestra invernale, che si aprirà a gennaio:
Sul mercato può succedere qualcosa? Tutti sanno tutto e tutti hanno consigli, tutti sono esperti. Il mercato è tutti i giorni, abbiamo un sistema di scouting con cui guardiamo cosa può servire sia per la prima squadra che per il Milan Futuro. Al momento non pensiamo a gennaio, vediamo cosa succede in questi due mesi”
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Ibra ha anche lanciato una provocazione per quanto riguarda un suo possibile ritorno in campo:
Perché no? Se mi va bene… Posso fare ancora qualcosa. Io come Totti? Vogliamo tutti tornare, poi quando siamo in campo è un’altra storia
