La situazione diventa sempre più intricata e Abodi non si sbilancia
Il caos scatenato dalle dimissioni della dirigenza Juventina, sta creano molte tensioni. Se da una parte gli amanti del calcio si schierano per avere pene dure e repentine, dall’altra ci sono gli organi preposti a vigilare sulle squadre che chiedono cautela. A tal proposito oggi si è espresso il Ministro dello sport Abodi e il presidente del CONI Malagò. La situazione è alquanto spinosa ed esporsi al momento non è semplice, soprattutto per coloro che ricoprono cariche istituzionali. Abodi vuole vederci chiaro e non fermarsi a ciò che è stato raccolto fino ad oggi.
Juventus, Abodi vuole vederci chiaro
LEGGI ANCHE Milan, Ibra in soccorso di CDK
Abodi non vuole sbilanciarsi e predica cautela: “Non temo una nuova calciopoli. Esprimere un giudizio ora è intempestivo, siamo pronti a valutare ma non sono io il primo a doverlo fare. Ci sono la magistratura ordinaria e sportiva, io devo sentirmi tutelato nella mia funzione di ministro. Chi sta lavorando deve accertare i fatti, io sono convinto che le valutazioni da un lato consentiranno di comprendere la natura del fenomeno collegato a quanto successo negli ultimi due anni e mezzo, dall’altro di accertare eventuali responsabilità di fronte alle quali dobbiamo attendere che la giustizia dello stato e dello sport facciano velocemente il loro corso”.
La situazione potrebbe estendersi anche ad altri club
Per quanto riguarda nello spefico il caso Juventus il Ministro ha detto: “La Juventus probabilmente non rimarrà sola. Bisogna fare pulizia evitando il giustizialismo. Abbiamo bisogno di sapere presto cosa sia successo e assumere decisioni per dare credibilità al sistema nel segno dell’equa competizione e questo negli ultimi anni non è capitato”. Queste parole fanno capire che con molta probabilità verranno analizzate anche le situazioni di altri club e che quindi la situazione potrebbe essere più complicata di quello che sembra.




