20 marzo 1991, una delle notti più buie della storia del Milan che determinò la fine dell’era Sacchi.
Il 20 marzo 1991 non è sicuramente una data da ricordare con piacere da parte dei tifosi rossoneri. Fu il giorno del ritorno dei quarti della Coppa dei Campioni 1990/91 fra Olympique Marsiglia e Milan conosciuta come la Notte di Marsiglia. Il Milan arrivò a questa partita senza Marco Van Basten, squalificato per 3 giornate e Baresi infortunato per la partita di andata. Il primo match si chiuse sull’1-1 che mise il Milan in una posizione di svantaggio.
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20 marzo 1991 la Notte di Marsiglia
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Il primo match che si chiuse sull’1-1 mise il Milan in una posizione di svantaggio. Il Milan arrivò alla partita di ritorno dopo due sconfitte in campionato e già da qualche giorno prima della partita iniziarono a circolare delle notizie poco rassicuranti. Il Milan infatti dovette cambiare albergo all’ultimo minuto perché si sospettava di un possibile avvelenamento del cibo. La squadra trovò i cancelli chiusi per più di mezz’ora quando doveva svolgere la rifinitura pre partita. Inoltre scomparirono molti palloni che magicamente ricomparirono solo dopo le richieste da parte di Baresi e dello staff.
Fino al 75′ la partita rimase in bilico, malgrado un Milan lento e non pericoloso, ma Waddle con un tiro al volo portò in vantaggio il Marsiglia. All’87’ dopo un’ulteriore occasione di Waddle, l’arbitro Karlsson sembrò fischiare la fine della partita. I tifosi e i giocatori francesi iniziarono a esultare e addirittura entrarono in campo i fotografi. Il Milan fece presente all’arbitro che ancora mancavano tre minuti più il recupero alla fine. Karlsson accortosi dell’errore decise di portare a termine la gara. Il problema che proprio in quel momento si spense completamente un riflettore, rendendo impossibile la ripresa immediata.
L’arbitro quindi decise di mandare le squadre negli spogliatoi per aspettare i venti minuti da regolamento necessari per sospendere o proseguire la partita. L’accesso agli spogliatoi però era inspiegabilmente chiuso e quindi le due squadre si ritrovarono ammassati e iniziarono a volare spinte, insulti e anche sputi. Dopo una decina di minuti si riaccesero le luci parzialmente e per l’arbitro era sufficiente per riprendere la partita. Galliani però non fu d’accordo e scendendo dalla tribuna decise, autonomamente, di far ritirare la squadra in quanto non c’erano i requisiti minimi di sicurezza. I giocatori rientrarono negli spogliatoi e questa volta l’accesso si aprì miracolosamente. Il Milan fu condannato alla sconfitta a tavolino per 3-0 e a un anno di squalifica.




