Domani pomeriggio il Milan sarà di scena al Dall’Ara: il nostro focus tattico sul Bologna.
Ancora poche ore e il Milan sarà impegnato in una gara cruciale nella tanto agognata corsa per un posto nella prossima Champions League. Non uno scontro diretto, ma 3 punti assai pesanti. Domani pomeriggio i rossoneri saranno infatti di scena al Dall’Ara di Bologna, contro una delle compagini più in forma del torneo. Oltre alle insidie proprie di una sezione di classifica cortissima – tra la Roma (terza) e l’Atalanta sesta forza del campionato ci sono solamente 5 lunghezze – il Diavolo, dopo le vincenti fatiche di coppa, dovrà vedersela contro un undici che si ritrova ad un solo punto dalla zona Conference – attualmente occupata dalla Juventus.
Stimoli europei e forma fisica, i rossoblu non perdono da inizio marzo. Nel frattempo, hanno strappato punti alla lanciatissima Lazio (0-0 a Roma) ed espugnato il sempre difficile campo di Bergamo. Negli ultimi 180 di gioco (Udinese e, appunto, Atalanta) porta inviolata a fronte di 5 reti segnate. La cura Thiago Motta – in sella dalla settima giornata – ha quindi funzionato: 37 punti in 23 gare. Statistica che, al netto del primo mese (periodo minimo fisiologico perché una rosa possa digerire il cambio di guida tecnica), diventa 36 negli ultimi 19 incontri. Ossia una media di quasi 2 punti ogni 90 minuti di gioco.
Bologna-Milan: ecco come giocano i felsinei
Milan, focus tattico sul Bologna
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Iniziamo la nostra analisi tattica da due buone notizie per il Diavolo. Sicuramente non presenzieranno i prolifici Orsolini (diffidato, è stato ammonito sabato scorso per un “eccesso” di gioia in una rete poi annullata) e Arnautovic – il centravanti croato è alle prese con un infortunio al piede. Stagione finita invece per Soriano, vittima di una distorsione al ginocchio. Tra i meriti dell’allenatore italo-brasiliano c’è sicuramente il fatto di aver organizzato la propria squadra in maniera camaleontica. Sì, perché se ufficialmente il Bologna si schiera con un 4-2-3-1, in diverse fasi della partita il modulo effettivo può diventare un 4-1-4-1 (variante del comunque presente 4-5-1) o un 4-3-3.
In particolare quando i petroniani si trovano in fase di possesso Moro (centrocampista di sinistra, in ballottaggio con Dominguez) tende ad alzarsi sulla linea dei trequartisti, disponendo così una folta batteria di uomini a sostegno dell’unica punta Sansone. Persa palla il Bologna si difende in base all’avversario. Se contro l’Udinese Thiago Motta ha prediletto la densità in mezzo al campo, lasciando leggermente più alti i due esterni, a Bergamo – in una gara sulla carta sicuramente più ostica – il muro è stato alzato da una doppia linea di quattro rossoblu, con Barrow (ala sinistra) più vicina al terminale offensivo. Non a caso, in quanto spesso e volentieri gli emiliani arrivano al tiro proprio da quella zona.
Per quanto riguarda i singoli, senza i 16 gol dei due sopracitati assenti, occhio a Posch. Il terzino destro – in prestito dall’Hoffenheim – ha già bucato 5 volte i portieri avversari.




