Ieri sera su Sky, nel pre partita di Benfica-Inter, match valido la quinta giornata del Group Stage di Champions League, Fabio Capello e Beppe Marotta hanno parlato di calciomercato. La domanda dell’ex tecnico friulano all’amministratore delegato dei nerazzurri, collegato dallo Stadio da Luz di Lisbona, è suonata tutta come una frecciatina diretta al Milan. Il giorno prima ko contro il Borussia Dortmund a San Siro. I rossoneri sono a serio rischio eliminazione dalla Champions e sotto accusa è finito un po’ di tutto dalle parti di Milanello: Stefano Pioli, il suo staff di collaboratori, i troppi infortuni e persino il mercato estivo.
«Complimenti intanto per essere stati confermati tutti quanti – ha esordito Capello rivolgendosi a Marotta (l’Inter da settimane è matematicamente qualificata agli Ottavi, ndr) -. Una curiosità: voi i giocatori li cercate con l’algoritmo o andate a vederli come si faceva una volta? Visto che li indovinate tutti…». Sfoggiando un sorriso sornione l’ad dell’Inter ha quindi risposto: «Guarda Fabio… Allora… Tu ed io, a proposito di numeri, siamo un po’ datati. Però… è chiaro che dobbiamo…quantomeno io come manager devo anche un po’ convivere con situazioni come gli algoritmi, adesso c’è anche l’intelligenza artificiale… Però alla fine credo che sia l’intelligenza dell’uomo, la capacità dell’uomo di imprimere il significato positivo e quindi decidere le scelte (un po’ incartandosi il buon Marotta voleva dire: sono l’intelligenza dell’uomo e le sue capacità a fare le scelte giuste, ndr). Ecco… noi siamo bravi – ha aggiunto -. Sono bravi Baccin (vice direttore sportivo dell’Inter, ndr) e Ausilio nelle loro scelte, noi nel condividerle. Io credo che i manager moderni devono conciliare l’innovazione a una tradizione di esperienza e competenza».
Per Marotta e Capello gli algoritmi del Milan sono una st…
Siparietto Capello-Marotta “per schernire” gli algoritmi del Milan
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Per fare chiarezza… Il Milan non sceglie i giocatori affidandosi ai computer. Lo ribadiamo una volta per tutte. E rammentiamo che lo staff manageriale dei rossoneri conta sulle capacità di una figura di esperienza internazionale come Geoffrey Moncada, considerato a livello europeo uno dei talent scout più preparati in circolazione. Sul mercato, il Milan utilizza la tecnologia (banalmente chiamata “algoritmo”) come tool per arricchire con numeri e statistiche valutazioni di base, analisi approfondite e, in ultimo step, le scelte finali (non solo legate alla Prima Squadra). Ma la componente umana nel club rossonero è e resta basilare, così come per l’Inter, la Juventus, il Napoli (giusto per citare tre big della nostra Serie A)… Il Milan conta su una nutrita e preparata schiera di osservatori – a cui fa capo Moncada – attivi in tutto il mondo alla ricerca dei migliori talenti. Un’organizzazione invidiata da molti top club europei e che sta portando già ora risultati rilevanti. Basti guardare l’eccellente lavoro che sta svolgendo il Settore Giovanile (che da pochi mesi conta anche sull’esperienza del Professor Vincenzo Vergine): la qualificazione della formazione Primavera alla seconda fase della UEFA Youth League, ad esempio, non nasce dalla casualità.




