Milan, che cosa non ha funzionato a Torino nei piani di Stefano Pioli? Analizziamo la prestazione dei rossoneri che ha portato alla sconfitta per 2-1 (la seconda in campionato quest’anno) subita con i granata.
Prima o poi sarebbe dovuto accadere: ed è così che a Torino si è materializzata la serata che i tifosi non avrebbero mai voluto che arrivasse. Con la squadra che, eccezion fatta per i primi cinque minuti di gioco, non è riuscita nemmeno un po’ ad essere quella vista e rivista negli ultimi due anni. Una «notte delle streghe» anticipata in cui, indubbiamente, più di qualcosa non ha funzionato.
Eppure Pioli non aveva sottovalutato l’importanza di vincere i duelli
Merito di un Toro determinato, che con il passare dei minuti, prima di vincere la partita, ha iniziato col vincere tutti i duelli. E l’allenatore del Milan aveva più volte sottolineato, presentando la delicata sfida di ieri col Toro, l’importanza di avere la meglio sui contrasti.
Proprio in tal modo il Torino è riuscito a compensare alle carenze di carattere tecnico ben visibili soprattutto in avvio di gara e ha gettato il cuore oltre l’ostacolo. Annullando le caratteristiche dei vari Brahim Diaz e Pobega (che pure avevano iniziato molto bene confezionando due occasioni colossali a Leao) ma anche limitando il raggio d’azione di altri giocatori importanti nello scacchiere dei rossoneri come Tonali e lo stesso Origi.
I demeriti del Milan, comunque, sono tanti, e se è vero che la formazione scesa in campo dall’inizio ha risentito non poco della mancanza di uno come Bennacer, troppe sono state le carenze palesate e le imprecisioni. Così come la mancanza di coesione, un po’ in tutti i reparti del campo.
In sofferenza tutta la squadra, dalla fase difensiva fino ad un attacco evanescente
Dalla superficialità di Gabbia in fase di marcatura fino alla precipitazione inspiegabile di Leao passando per le difficoltà riscontrate da chi è stato chiamato in causa a gara in corso e si è trovato ad affrontare, più che una partita di calcio, una vera e propria «caccia al pallone» vinta quasi sempre dal Torino.
Anche un giocatore esperto e che sa sempre cosa fare quando entra in campo come Rebic non è riuscito a destreggiarsi, per non parlare della prestazione ancora di poco spessore di De Ketelaere.
Milan, ecco cosa non ha funzionato a Torino.
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Archiviare questa brutta sconfitta concentrandosi sulla Champions
Ora, però, il tempo a disposizione è troppo poco e tocca a Pioli cancellare dalla mente dei giocatori i ricordi legati a quella che probabilmente è soltanto una serata-no. La partita di Torino era stata preparata in maniera diversa, è vero, e sia il gioco che la manovra, stavolta, sono clamorosamente mancati.
Ma se la squadra non è riuscita ad aggredire gli avversari come avrebbe dovuto e i piani predisposti non hanno funzionato, non bisogna piangersi addosso. Anzi si deve guardare avanti.
Milan, ecco cosa non ha funzionato a Torino.
Serve far tesoro degli errori commessi, evitare che in futuro serate come questa possano ripetersi e soprattutto concentrarsi sul Salisburgo per una gara, quella di mercoledì, che si preannuncia, sin dall’approccio, molto diversa e che può davvero cambiare la storia di questa stagione.