È di nuovo caos in Lega Serie A con i rappresentanti di alcuni club, tra cui il Milan, che hanno lasciato la sede di via Rossellini addirittura prima dell’assemblea che era in programma ieri.
Secondo quanto si è appreso successivamente, il patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis, sarebbe stato protagonista di una vera e propria sfuriata contro il sistema e avrebbe lasciato per primo il luogo in cui si doveva svolgere la riunione. Subito dopo hanno fatto lo stesso i rappresentanti di altre sei società.
Anche il Milan dice “no” all’assemblea di Lega: cos’è accaduto?
Coloro che, oltre al Milan e naturalmente al Napoli, dovevano rappresentare in Lega la Juve, la Roma, l’Inter, la Fiorentina ed anche il Monza, sarebbero andati via a causa del clima di tensione eccessivo creatosi dopo l’accaduto.
La riunione è poi iniziata, in netto ritardo rispetto al previsto, circa un’ora e mezza, con il numero minimo di 12 club presenti.
Tra i temi “spinosi” previsti all’ordine del giorno c’era anche quello relativo all’elezione del consigliere di Lega: favorita la vicepresidente dell’Empoli Rebecca Corsi, a cui serviranno 11 voti a favore.
Anche il Milan dice “no” all’assemblea di Lega: cos’è accaduto?
Il presidente Casini ha provato a spiegare ciò che è successo…
«Sette squadre hanno deciso di utilizzare un loro diritto, cioè quello di non partecipare all’assemblea, – ha detto poi, in conferenza stampa, il presidente della Lega Alessandro Casini – per il fatto di non aver raggiunto l’intesa sull’elezione del consigliere che avverrà nella prossima assemblea».
Anche il Milan dice “no” all’assemblea di Lega: cos’è accaduto?
Il dubbio: rateizzazione o sanzioni per chi ha avuto la sospensione dei pagamenti
Sugli adempimenti fiscali, un altro punto da trattare, è stato chiarito dallo stesso Casini come «la reteizzazione fosse già prevista dalla legge, ma il tema su cui si dovrà discutere è quello di sanzionare oppure no i club che hanno avuto legittimamente la sospensione dei pagamenti».
Gli effetti sul calciomercato tra i motivi del “caos” scatenato da De Laurentiis?
«Se una squadra ha chiesto la rateizzazione degli adempimenti fiscali, poi nel calciomercato invernale non può andare a comprare calciatori senza cederne altri – ha infine ricordato Casini – non è possibile fare un calciomercato a saldo negativo. Ne ho parlato anche al ministro Abodi e l’obiettivo condiviso dai club è che non si possa utilizzare questi vantaggi fiscali per fare mercato senza poi cedere giocatori».




