Dopo la partenza dolorosa dalla Roma, ma necessaria, l’esterno azzurro sta oggi dimostrando a Milano, e a tutti, di avere ancora molto da dire in campo.
Come tutti sappiamo, l’addio dalla Roma è stato per Alessandro Florenzi molto doloroso, un amore che, come dice lui, era già finito da 2-3 anni a questa parte: «Dicono sia stata una scelta tecnica, per me non lo è, c’è qualcos’altro. L’ho accettata, ma a malincuore, sono tifoso della Roma e non si scopre oggi». Dopo le breve parentesi a Valencia e Parigi, con queste parole Alessandro salutava il suo ex “amore” per andare però in una squadra che l’ha voluto fortemente fin dal primo giorno, e dalla quale lui stesso era attratto. La scorsa estate il Milan ha dimostrato con chiarezza il suo interesse ad averlo in rosa e Florenzi aveva bisogno proprio di questo: fiducia.
Un inizio stagione non semplice
Un’avventura iniziata in salita: a fine settembre è stato operato al ginocchio per un problema meniscale, ginocchia che da quando ha 25 anni continuano a non dargli tregua. Così è rimasto fermo ai box per 6 partite di campionato (7 se si conta anche il derby vissuto in panchina, ma senza entrare) e 2 di Champions. È tornato in campo il 20 novembre contro la Fiorentina, giusto in tempo per la prima sconfitta stagionale del Milan in campionato: a Firenze ha giocato poco più di mezz’ora, ma dalla serata al Franchi il suo percorso è stato un costante crescendo. Ha giocato qualche partita in più da titolare con un minutaggio ampio e ha registrato ottime prestazioni. Fino ad arrivare alla sfida di Empoli, dove, su calcio di punizione, ha realizzato il suo primo gol da milanista. «Tra Roma, Valencia e Parigi non mi potevo neanche avvicinare al pallone – ha affermato lui stesso parlando dei calci piazzati -. Tra Totti, Pjanic e Parejo non ho mai avuto possibilità di batterli».
«Dicono che parlo troppo»
Ma Alessandro non ha solo portato qualità ed esperienza nello spogliatoio del Milan, con sé ha aggiunto anche la parola, anzi qualcosa di più, utile soprattutto per sdrammatizzare nei momenti difficili. Essendo, quello del Milan, uno spogliatoio molto giovane, Florenzi cerca sempre di trasmettere un po’ della sua esperienza ai giocatori più giovani. «Dicono che parlo molto. Ma io sono fatto così». Aveva già avuto modo di farsi apprezzare dai tifosi rossoneri durante il derby. Al gol di Calhanoglu, l’esterno azzurro era stato l’unico a rimproverare il turco per il gesto provocatorio. Che dire, da questa sponda del Naviglio siamo tutti molto contenti del tuo sentirti già, profondamente, “uno di noi”.