Stefano Pioli è ben saldo sulla panchina del Milan. Il tecnico emiliano è primo in classifica in campionato e ha numeri che non lasciano trasparire dubbi: in termini di punti conquistati è uno degli allenatori più produttivi della storia del Milan. Certo, Pioli ha sollevato al cielo solo uno scudetto (nel 2022) e il bottino da qui ai prossimi anni non sarà sufficiente per restare troppo a lungo in panchina. Se qualcosa andrà storto, RedBird cambierà, ma a quale allenatore Gerry Cardinale potrebbe affidare la futura guida tecnica dei rossoneri? Difficile prevederlo ora, il giochino oltretutto è particolarmente irrispettoso nei confronti di Pioli. Intanto però se ne parla. Monza News lo ha chiesto ad Adriano Galliani, amministratore delegato del Monza, ex braccio operativo al Milan di Silvio Berlusconi. Il nome del successore di Pioli? Raffaele Palladino, oggi tecnico dei brianzoli: «Credo che un giorno ci andrà e io sarò felice per lui il giorno che ci arriverà, questo è il destino – ha commentato Galliani -. Noi dobbiamo formare le persone, rimanere in Serie A, e poi lasciarli andare».
L’ipotesi Milan è solo una delle tante. Ci sono in Italia anche Inter e Juventus. Palladino è potenzialmente un allenatore da grande squadra anche all’estero. Lo sta dimostrando sulla panchina del Monza. Dopo l’avventura alla guida della Primavera biancorossa è salito al piano superiore sostituendo Giovanni Stroppa. Palladino ha lasciato subito un segno indelebile. Nel sul primo anno (non completo) sulla panchina della Prima Squadra ha collezionato 28 punti. Ventotto punti in 18 partite rappresentano un bel bottino.
La crescita del Monza con Palladino al comando è stata totale: calcoli relativi alla sua prima annata in Serie A parlano di un progresso sia in fase offensiva (in termini di tiri su azione per match e passaggi completati) sia in fase difensiva (meno le conclusioni subite dalla squadra). I numeri non dicono sempre tutto ma sono una buona base su cui riflettere. Raffaele Palladino è un tecnico che sa come si allena e che ha ben chiara l’identità che le sue squadre devono avere in campo. Anche per questo Adriano Galliani è convinto – e fa benissimo ad esserlo – che un giorno non così lontano possa arrivare ancora più in alto. Magari, chi può dirlo oggi, proprio a Milanello.