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I motivi della crisi del Milan spiegati da Pioli e Ibrahimovic

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Zlatan Ibrahimovic, Milan quale futuro?

Le interviste post gara a Udine hanno confermato le sensazioni che molti avevano. Una squadra rossonera ancora non matura per affrontare il doppio impegno.

Le dichiarazioni post partita sono generalmente piuttosto banali e poco interessanti. Dopo Udinese-Milan sia l’intervista a Pioli che ad Ibrahimovic sono state invece sorprendenti per chiarezza e contenuto. Diciamo che l’una poteva essere il proseguo dell’altra e viceversa. Ibrahimovic dopo avere festeggiato il record raggiunto del giocatore più anziano ad avere segnato in Serie A, ha affrontato il momento di crisi del Milan.

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Ibra ha affermato che sia stato più facile raggiungere lo scudetto la scorsa stagione che ripetersi in questa dove tutte le squadre che incontri giocano al massimo. C’è più pressione e la squadra al momento non ha l’esperienza necessaria per giocare da Campioni d’Italia. Parole nette che fanno capire la situazione che la squadra vive al momento.

Anche le dichiarazioni di Pioli vanno in questa direzione. Quando l’allenatore rossonero parla di una squadra a cui non è riuscito a trasmettere l’importanza della partita supporta indirettamente le affermazioni di Ibra. Anche il fatto della mancanza di aggressività e intensità certificano un approccio sbagliato alla partita.

Situazione che più volte si è presentata in campionato soprattutto dopo la sosta per il mondiale. In Champions invece nella doppia sfida contro il Tottenham abbiamo visto un Milan diverso dove la crisi sembrava un lontano ricordo. Aggressività, convinzione, cattiveria e anche il supportarsi l’uno con l’altro ha fatto ricordare il Milan della cavalcata finale della scorsa stagione.

La speranza è che la squadra ritrovi la sua unità anche in campionato e che non sfugga l’unico obiettivo rimasto. Il raggiungimento della zona Champions è praticamente obbligatorio altrimenti si correrebbe il rischio di ripartire da zero dopo tre anni bellissimi.

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