Gerry Cardinale, il credo del nuovo proprietario del Milan sullo style magazine del Corriere della Sera: cambiare insieme il calcio in Italia. Gerry Cardinale, numero uno di Casa Milan, fondatore e amministratore del Fondo statunitente RedBird Capital Partners, le idee le ha chiarissime: dopo il primo anno “ereditato” da Elliott, in estate ha preso in mano il club rossonero e lo ha in parte trasformato, seguendo il proprio credo senza badare alle tante interferenze esterne (di una frangia di tifosi, ad esempio, ipercritica per natura). È nato così un Milan diverso, a cominciare dal campo: «Un Milan più fisico, più forte, più veloce, più intenso, più europeo» ha raccontato.
La squadra di Stefano Pioli dopo tre turni di campionato è già in vetta alla classifica. È presto per tirare le somme, certo, ovviamente, ma i primi passi sono incoraggianti e raccontano di un lavoro estivo svolto con logica, intelligenza. Gerry Cardinale domani sarà protagonista su 7, style magazine del Corriere della Sera. Oggi rimbalzano le prime anticipazioni circa la lunga e interessante intervista che l’imprenditore americano ha rilasciato al primo quotidiano d’Italia.
Il credo del nuovo Milan (di Cardinale): per restare al top bisogna cambiare
Milan, Gerry Cardinale vuole cambiare tutto per non cambiare niente…
Tra gli obiettivi del nuovo proprietario del Milan ce n’é uno molto ambizioso, cambiare il calcio italiano, il sistema ingarbugliato e poco flessibile che da troppo tempo ne frena l’espansione all’estero, ne mina la competitività: «Credo – dice – di poter dare un contributo». Nell’intervista, la prima rilasciata ai media italiani, Cardinale torna sulla sua presenza in piazza Duomo nel maggio 2022, nascosto tra i tifosi rossoneri per i festeggiamenti del 19° scudetto, per parlare di «un retroscena che nessuno sa e che riguarda il Mondiale del 1982…».
Tanti i temi approfonditi sul magazine del Corriere: le vittorie, che non dovranno essere sporadiche – lo aveva già chiarito nel pre partita di Bologna-Milan, prima di campionato -, le trattative per i diritti televisivi, il nuovo stadio e la ricca Arabia, che come un violento tsunami in estate ha colpito l’Europa del pallone portandosi via decine e decine di campioni. E ancora: Cardinale ha parlato del metodo MoneyBall («gli algoritmi – ha spiegato – sono solo uno dei tanti strumenti a disposizione») e della sua vita, la sfera un po’ più privata, fatta di business e di passioni. Non tutti sanno, ad esempio, che il nuovo numero uno di Via Aldo Rossi adora anche altri sport, due su tutti: il canotaggio e il tennis.