Mentre il Milan sta definendo l’acquisto dell’ennesimo talento ventenne, clonando di fatto nella strategia la campagna acquisti total green della stagione 2019/2020 sulla sponda opposta del Naviglio e a Torino con stupore si registra il fenomeno inverso. Intanto, prima di comprare, gli altri, le dirette rivali vendono. Ma come, non era il Milan che cedeva i suoi campioni? Doppiopesismo. Tra l’altro lo fanno senza guardare troppo in là. Sul piano sportivo, il presente rimane per Inter e Juventus prioritario sul futuro, al contrario di quanto avviene al Milan.
Non solo. Se i rossoneri non hanno obbligo di cedere, bianconeri e nerazzurri causa debiti, guai giudiziari da gestire e la rotta della sostenibilità tracciata sulle carte hanno l’imperativo di fare cassa. Prima di investire. L’Inter cede Onana, viene beffata su Lukaku e riparte (o vorrebbe) nientepopodimeno che da due vecchietti del pallone: Yann Sommer e Juan Cuadrado, 34 e 35 candeline ciascuno.
E la Juve? La Juve riaccende il motore con Romelu Lukaku. Rispetto ai nerazzurri però i bianconeri hanno una scusante: il mercato attaccanti – lo vediamo anche direttamente ai piani alti di Casa Milan – offre poche, pochissime tessere di assoluto valore. Che piaccia o piaccia meno, l’usato sicuro è alternativa oggi indotta dal contesto. Casomai a Massimiliano Allegri si può imputare di non aver saputo valorizzare a dovere il grande acquisto Dusan Vlahovic, passato alla corte di Madama dalla Fiorentina per 90 milioni.
Il mercato e la partigianeria di certi media col Milan: se invece di Inter e Juve l’avesse fatto RedBird…
Milan, certi media osannano solo Juventus e Inter
Fosse successo al Milan dei Singer, o peggio ancora a Gerry Cardinale saremmo nel pieno di processi mediatici. Invece… l’Inter con Marotta e la Juve con Giuntoli vengono portate sugli allori dai media di partito. Sulla riva opposta, il Milan e i suoi dirigenti studiano i ventenni anche con il supporto freddo ma sincero degli algoritmi. E per questo sono spesso bollati (da certi giornalisti, opinionisti di pancia, dai soliti ipercritici del web) arroganti e incompetenti.
Tra l’altro, da quegli stessi presuntuosi giustizieri che puntavano il dito contro Adriano Galliani quando il fido ad di Berlusconi invece di lanciare deciso nuovi giovani talenti, sul mercato – specie agli ultimi giri di giostra – ingaggiava campioni in procinto di scadenza, pensionandi con la pancia piena o quasi (Mexes, Zaccardo, Fernando Torres per citarne solo alcuni, uomini che al Milan hanno costruito poco e vinto ancora meno). Insomma, è pazzesco come l’erba ingiallita del vicino, ieri come oggi, a queste latitudini sia sempre la più verde.