Le intercettazioni si moltiplicano e gli attori in gioco sono tanti
Il terremoto in casa Juventus continua. Dopo le dimissioni in blocco della dirigenza, compreso Andrea Agnelli, stanno uscendo ogni giorno sui quotidiani principali intercettazioni scottanti. Oltre alle intercettazioni riguardanti dialoghi tra persone facenti parte della società, oggi la Gazzetta dello Sport riporta quelle tra Fabio Paratici e Percassi Amministratore delegato dell’Atalanta. Il tema della telefonata è Cristian Romero. Il calciatore, che prima era di proprietà della Juventus, poi acquistato dall’Atalanta e successivamente venduto dagli orobici al Totthenam nel momento in cui Fabio Paratici si è unito alla società londinese. Se trovano la carta è la fine…Ecco cosa confessa di temere Luca Percassi.
Juve, le intercettazioni: «Se trovano la carta è la fine»
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In una telefonata tra i due si capisce che la trattativa non è stata delle più limpide. In effetti, sembra che l’acquisto di Romero da parte del Totthenam, sia stata un’operazione “dovuta” per sistemare degli errori di valutazione dello stesso Paratici ai tempi in cui operava per la Juventus. Oltre a Romero acquistato dall’Atalanta, il ds ha portato a Londra anche Betancur e Kulusevski acquistandoli dalla società torinese. Queste operazioni, agli occhi dei più attenti, sono subito apparse come un modo di sdebitarsi da parte di Paratici.
La situazione è molto più complessa di quello che pensavamo. Juve, le intercettazioni: «Se trovano la carta è la fine»
Ma veniamo dialogo rilevato nell’ intercettazione tra Percassi e Paratici. Proprio per il trasferimento di Romero, Percassi dice a Paratici: “Io quella lettera lì non potrò mai tirarla fuori, perché dovessimo andare in giudizio viene fuori che ho fatto falso in bilancio”. Parole pesanti, che lasciano ombre sull’operato dei dirigenti. La situazione diventa sempre più spinosa e sembra destinata ad assumere una rilevanza sempre più grande.