Se avrà anche solo sbirciato il groviglio di statistiche che anticipa il tramonto rossonero sul 2021, Stefano Pioli avrà sicuramente storto un po’ il naso. Non ha mai vinto da allenatore contro Luciano Spalletti e la sfida di domenica a San Siro ha confermato il trend negativo; il Milan, poi, dal 2014 non strappa i tre punti a Milano dalle mani dei partenopei. Il Milan – altro dato che fa drizzare le antenne dalle parti di Milanello – ha pareggiato 1-1 l’ultima volta al Castellani di Empoli, prima corsa invernale per Romagnoli e compagni in programma domani sera alle ore 20.45.
Occhio ai toscani. Il team di Andreazzoli conta otto vittorie in campionato, tre pareggi e sette sconfitte. Ma “il particolare” che più interessa è un altro: cinque delle otto meraviglie collezionate fin qui, l’Empoli le ha ottenute con Juventus, Sassuolo, Fiorentina, Udinese e Napoli. Quindici punti in cassa, contro le stesse avversarie il Milan ne ha sommati solamente due.
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In Toscana i rossoneri dovranno ritrovare lo smalto perduto da troppe settimane, soprattutto in fase offensiva. Nelle ultime due partite di campionato, i ragazzi di Pioli hanno calciato solamente tre volte centrando lo specchio, in media una conclusione ogni ora di gioco. Un problema che nasce dalla costruzione del gioco spesso legnosa e dalla poca fantasia sulla trequarti campo: di recente, solo assist con il contagocce e scarsa lucidità. Il Milan sembra aver perso fiducia in sé stesso, autostima, a tratti anche il coraggio che l’ha contraddistinto a inizio stagione.
Da due mesi almeno, poi, Brahim Diaz è un fantasma che vaga in campo, intrappolato da centrocampisti e difensori: lo spagnolo, uomo centrale nello scacchiere di Pioli, è stato decisivo solo in due occasioni, due passaggi che hanno portato al gol contro Genoa e Salernitana. Troppo poco, davvero troppo poco, per un giocatore del Milan che indossa sulle spalle quel pesante numero 10.




