Il centrocampo del Milan prende forma: Pulisic, Loftus-Cheek, Reijnders e Musah sono acquisti mirati per atletismo e fisicità. Milan, checché se ne dica, sta lavorando bene, lo ripetiamo da settimane, divampa lo scetticismo attorno al mercato rossonero, ma la verità è che procede esattamente come programmato dalla proprietà, che ha tracciato una strada ben precisa: stabilità economica-finanziaria al primo posto, in grado di garantire una programmazione, una cessione importante da 80 milioni per finanziare 4 acquisti, giovani e di qualità, attorno ai 20 milioni. Più eventualmente qualche altra aggiunta proveniente dal budget annuale. L’economia procede di pari passo con la tecnica, quella del campo verde. Parliamo di calcio sostenibile.
Pulisic, Loftus-Cheek e Reijnders sono acquisti mirati, funzionali al progetto tecnico, in grado di garantire atletismo e fisicità, tremendamente mancate la passata stagione, ma anche un palleggio di qualità. Pulisic, sia chiaro, non è una scommessa. Parliamo di un giocatore che nel 2019, quando militava nel Borussia Dortmund, fu pagato dal Chelsea 64 milioni di euro. Un giocatore eclettico, che può ricoprire più ruoli su tutto il fronte offensivo, e sappiamo come questo possa essere determinante nell’arco di una stagione. L’unico vero dubbio riguarda la stabilità fisica, perché per onore di cronaca, negli ultimi due anni e mezzo, un anno è risultato essere infortunato (su 900 giorni, quasi 400 è risultato infortunato).
Al netto di quarantena, malattia, preoccupano i ripetuti infortuni agli adduttori, che nella stagione 2019/’20 l’hanno costretto a stare fuori 156 giorni, e al polpaccio. È anche vero che a 24 anni ha tutte le carte in regola per riscrivere la sua carriera ed è il profilo più indicato per interpretare le trame offensive del gioco di Pioli, andando a colmare la partenza di Brahim Diaz, che è stato utile alla causa rossonera, ma Pulisic è di caratura internazionale.
Il Milan cerca di aumentare il proprio atletismo e fisicità per riprendersi il palcoscenico europeo
Milan, atletismo, fisicità e… diversificazione
Loftus-Cheek è arrivato con le sembianze di un giocatore di Nba, inutile dire come garantisca ossigeno e muscoli per il centrocampo rossonero, ma anche palleggio e cambio di passo. Insomma, il classico centrocampista moderno box to box. Anche per l’inglese, come per Pulisic, i rischi sono legati principalmente alle sue condizioni fisiche, dopo il brutto infortunio al tendine d’Achille del maggio 2019 e l’infortunio al polpaccio nella passata stagione, che l’ha costretto a 60 giorni di assenza. Il fatto che Loftus-Cheek e Pulisc siano arrivati entrambi dal Chelsea in ruoli “contigui”, questo garantirà un minimo di amalgama fin da subito. Perché questo è il punto: i tre centrocampisti devono funzionare da subito.
Tra gli addetti ai lavori il centrocampo del Milan risulta essere il più “interessante”, certo i tre acquisti dovranno essere assemblati da Pioli, che potrà contare sul fatto che i nuovi arrivati, oltre ad essere di qualità, siano giocatori duttili e interscambiabili, in grado di offrire a Pioli un ventaglio di soluzioni e varianti a centrocampo. Reijnders abbina qualità e dinamismo, è bravo sia in fase di impostazione che nell’imbeccata decisiva. Per questo Pioli potrà disegnare un centrocampo con l’olandese vertice basso, ma anche come mezzala con Loftus-Cheek, con il ruolo di vertice basso che potrebbe essere affidato a Musah, altro giocatore duttile, che Pioli vorrebbe sull’aereo per la tournée americana. La diversificazione è il segreto di ogni successo, in economia, come nel calcio moderno.